L'Editoriale
Giovedì 12 Dicembre 2024
Multe tolte ai no vax, resa di Stato che fa male
ITALIA. Il condono delle multe ai no vax rappresenta l’ennesima resa dello Stato a quella cultura del «tanto tutto si aggiusta» che da sempre mina le fondamenta del nostro Paese.
Il decreto Milleproroghe (un omnibus che da vent’anni contiene misure varie e scollegate tra loro, uno scatolone utile per metterci dentro di tutto), cancella le sanzioni per chi ha rifiutato di rispettare l’obbligo vaccinale, una decisione che non solo calpesta la memoria di chi è morto per il Covid e per il personale medico che ha lottato in prima linea per debellarlo, ma umilia tutti coloro che hanno rispettato le regole. In questa Italia smemorata che sembra non riuscire a liberarsi dal vizio dei condoni, si manda un messaggio chiaro: le regole valgono solo per gli sciocchi. Chi ha scelto di vaccinarsi, magari spinto non solo dalla paura per se stesso ma dal senso di responsabilità verso la comunità, ora scopre di essere stato un illuso. Lo ha detto senza giri di parole il presidente della Camera Lorenzo Fontana, quasi con un sorriso amaro: «Chi ha pagato la multa ora fa la figura del fesso». E questa frase, purtroppo, racchiude tutta la logica di un provvedimento che premia i furbi e deride gli onesti.
Chi ha scelto di vaccinarsi, magari spinto non solo dalla paura per se stesso ma dal senso di responsabilità verso la comunità, ora scopre di essere stato un illuso
Non è solo una questione di denaro. Parliamo di un valore stimato tra i 150 e i 170 milioni di euro di multe annullate. Ma il vero costo di questa decisione si misura in termini di fiducia nella scienza. Come sottolinea il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, è un condono «diseducativo e irrispettoso». Ed è difficile dargli torto. In un momento storico in cui la medicina avrebbe dovuto rappresentare una bussola per orientarsi nella tempesta, il governo ha scelto di assolvere e dare ragione a chi ha remato contro.
Non bastano le parole indignate dell’opposizione per descrivere l’amarezza di chi ha combattuto in prima linea contro la pandemia. I medici, che hanno visto morire colleghi e pazienti, si sentono traditi. Matteo Bassetti parla apertamente di un «bel messaggio natalizio» che regala impunità ai negazionisti e abbandona la sanità pubblica
Non bastano le parole indignate dell’opposizione per descrivere l’amarezza di chi ha combattuto in prima linea contro la pandemia. I medici, che hanno visto morire colleghi e pazienti, si sentono traditi. Matteo Bassetti parla apertamente di un «bel messaggio natalizio» che regala impunità ai negazionisti e abbandona la sanità pubblica. Questa scelta sarà pagata cara nei futuri eventi pandemici, perché ha radicato l’idea che le regole possono essere ignorate senza conseguenze. Non si gioca a tarallucci e vino con i virus e le malattie.
Sanitari che hanno rischiato la vita
Gli stessi operatori sanitari che per mesi hanno rischiato la vita oggi vedono annullarsi con un tratto di penna l’unico segno tangibile di una battaglia condotta per il bene collettivo. Nessun rimborso, certo, per chi ha già pagato la multa. Ma ciò che più colpisce è il messaggio: si può essere irresponsabili, persino pericolosi, e trovare comunque comprensione da parte dello Stato.
Ci si aspetterebbe, almeno, un minimo di coerenza. Ma mentre si cancella una multa di 100 euro ai no vax, si nega un euro in più per la sanità pubblica o per le vittime delle alluvioni. Un’Italia che sembra aver perso non solo il buonsenso, ma anche il rispetto per se stessa. E che non riesce a imparare nemmeno dalle sue tragedie più recenti. In fondo, è sempre la stessa storia. Si premiano i furbi, si puniscono gli onesti.
E così facendo, si crea un solco sempre più profondo tra lo Stato e i cittadini. Un solco che non si colma con condoni e scorciatoie, ma con il rispetto delle regole e della memoria. Chi meglio di un medico che ha visto troppi morire, spesso soli, può capire quanto sia grave legittimare chi ha scelto di mettersi di traverso in quella lotta collettiva per la salute pubblica? Eppure eccoci qui, a fare i conti con un provvedimento che sembra scritto su misura per chi non vuole mai pagare il conto, nemmeno quando si tratta di senso civico.
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