L’Europa è scroccona? Ecco i conti della spesa

MONDO. Questa storia dell’Europa scroccona e parassita degli Stati Uniti va ribattuta con i numeri e i fatti, altrimenti finiremo per crederci.

Certo, se il Paese leader dell’Occidente usa un linguaggio violento, la questione è molto seria, perché il dialogo, compresa l’illusione italiana di fare da ponte con Washington, diventa impossibile, aggravato dai dazi usati non in sé ma come strumento punitivo. Altra questione è quella di non versare il 2% alla Nato. Qui, facciamo i furbetti e dovremmo rispettare i patti, tenendo però ben presente che burro e cannoni non sono in alternativa e la sicurezza viene sempre prima. Senza garantirla, gli Ospedali e asili che costruisci risparmiando sulle armi, vengono distrutti come vediamo in tv ogni giorno.

Partecipare alla spesa è doveroso, ma non perché altrimenti gli USA si stancano di fare quel che non sono, e cioè i benefattori. Sui grandi temi della convivenza tra nazioni non esistono le categorie della beneficenza e del parassitismo. USA ed Europa hanno fatto non poesia ma prosa su rispettivi sacrosanti interessi materiali. L’America ha avuto dall’Europa grandi vantaggi, Kennedy e Reagan sono andati a Berlino per dirlo. L’art. 5 del Trattato – simbolo della deterrenza che ha garantito 80 anni di pace – non è un codicillo leguleio, è l’attuazione di una scelta politica per il bene comune, inseparabile, della sicurezza.

La difesa comune dell’Europa

Se il Lussemburgo non paga il suo 2% non lo puoi lasciare, come dice Trump, alla mercè del Putin di turno, con un «prego si accomodi» nel cuore del continente. Poi naturalmente vengono le nostre gravissime colpe, e cioè dar ogni giorno l’impressione che l’Europa non crede in sè stessa, fin da quando il sovranismo di De Gaulle bocciò la difesa comune (e si andò avanti con 27 eserciti diversi). Nessuno l’ha poi fatta diventare una priorità, perché l’argomento è scomodo, e fare i pacifisti piace a tutti, oggi ai populisti ancor più.

La spesa militare

Ma torniamo al «tema scrocconi». Primo: la spesa militare degli europei è stata fatta da sempre in America, con incremento nell’ultimo quinquennio del 64% e l’ordine già partito per oltre 500 aerei, di cui 90 F16 per l’Italia (Governo Conte). Lo stesso può dirsi per il settore aerospaziale, che deve rifornirsi di propulsori USA e dei sistemi di supporto strategico, con la ben nota supremazia di Musk sui satelliti. Insomma, abbiamo finanziato il più importante sistema industriale del mondo, che giù per i rami ha dato forza proprio all’hightech degli oligarchi di Trump. Ricordiamo tutti le manifestazioni anti Nato, che oggi dovrebbero issare i vessilli di Trump.

Ma finché si è davvero alleati, questa non è dipendenza parassitaria, tant’è che l’Italia ha goduto di ricadute importanti, costruendo parti di aerei civili e militari che sono motivo di lavoro e qualità da Novara a Brindisi.

Il debito pubblico

Secondo: gli europei hanno sostenuto il debito pubblico USA, con risorse finanziarie pubbliche e private capaci di sostenere la spesa americana. Tra alleati non scrocconi è normale, perché ci si basa sul bene più prezioso in finanza, la fiducia. Se ora per le armi ci vorranno anni per rinunciare all’industria americana, qui siamo in un campo in cui si potrebbero davvero spostare rapidamente gli investimenti (lo ha suggerito Francesco Giavazzi), con qualche possibile guaio per un Trump che deve farsi comprare ogni anno 5.000 miliardi del suo debito.

La bilancia commerciale

Terzo, la bilancia commerciale. Gli europei comprano a man bassa servizi e tecnologie USA, con denaro europeo che finanzia e sostiene interi comparti. Nel settore dei beni materiali siamo in attivo noi, ma con l’energia (costosa) che Trump vuole forzare, la bilancia già si riequilibra. E poi ci sono varie ed eventuali non secondarie. Vedi basi militari in Europa e supporto dato a operazioni strategiche, in nome di un interesse comune. La Germania disarmata pagò oltre 6,5 miliardi di dollari per alleviare lo sforzo USA nel Golfo. E un grande leader come Blair si giocò la reputazione per dare supporto agli USA in Iraq.

Potremmo continuare a lungo, ma è già di per sé triste dover fare il conto della spesa, visto che abbiamo sempre pensato di fare scelte di libertà e democrazia. Ma quando ti danno dello scroccone e del parassita…

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