L'Editoriale
Venerdì 29 Marzo 2019
Legittima difesa
legittimi sospetti
«La difesa è sempre legittima». Lo slogan campeggiava su una maglietta esibita ieri da Matteo Salvini nella conferenza stampa dopo l’approvazione definitiva al Senato (con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti) della nuova legge che regola la materia. In realtà il «sempre» di quello slogan è di troppo: il nuovo testo non abolisce il reato di eccesso colposo di legittima difesa ma lo esclude nel caso in cui chi reagisca sia «in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto». Una condizione psicologica difficilmente verificabile.
Le altre novità riguardano la sospensione della condizionale della pena, di chi si è reso responsabile di un furto, solo in caso di risarcimento integrale del danno al derubato. C’è poi un inasprimento delle sanzioni per una serie di reati: per la violazione di domicilio la pena sale da un minimo di uno a un massimo di 6 anni (prima era da 6 mesi a 3 anni); per la violazione aggravata da violenza su oggetti o persone e se il ladro è armato, da 2 a 6 anni (da un anno a 5 in precedenza ); per il furto in appartamento da 4 a 7 anni (era da 3 a 6 anni); per la rapina il minimo va da 4 a 5 anni, per quella aggravata da un minimo di 5 a 6 anni e per la pluriaggravata da 6 a 7 anni. Inoltre chi si è difeso in modo legittimo non sarà responsabile civilmente: l’autore del fatto, assolto in sede penale, non sarà così obbligato in sede civile a risarcire il danno. Nel caso in cui scattasse l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, sarà comunque lo Stato a garantire l’assistenza legale gratuita al derubato che ha sparato.
Salvini ha detto anche che la nuova legge non intaserà le procure. Sa che i casi sono pochi.Nel 2013 in tutta Italia furono cinque i procedimenti iscritti a dibattimento secondo l’articolo 52 del codice penale («Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa»: questa era la versione dell’articolo dopo la correzione compiuta una decina di anni fa dall’allora ministro della Giustizia Roberto Castelli, della Lega). Nel 2014 zero, tre nel 2015 e due nel 2016. Meno ancora per eccesso colposo: due nel 2013, zero nel 2014, uno nel 2015 e due nel 2016. Nella maggioranza di questi pochi episodi i pm hanno chiesto l’archiviazione e i gip archiviato.
Il principio cardine della nuova legge è l’eliminazione della proporzionalità tra difesa e offesa, che apre a scenari imprevedibili. Le norme precedenti a quelle modificate dal governo verde-giallo non erano state scritte da buonisti. Il nostro codice penale risale al 1930 (detto anche codice Rocco), epoca in cui non si andava tanto per il sottile...Il ministro dell’Interno Salvini ha anche assicurato che non ci sarà una consegna di armi ai cittadini per difendersi (e ci mancherebbe), in risposta alle prese di posizione delle opposizioni giudicate allarmistiche. Il decreto 104/2018 però ha reso più facile l’ottenimento del porto d’armi. In 4,5 milioni di case italiane ci sono pistole o fucili, mentre nel 2018 le licenze per porto d’armi sono aumentate del 13,8%. Lo spirito dei tempi chiede sicurezza assoluta e c’è addirittura chi invoca la pena di morte. Negli Stati Uniti, dove vige, nel corso del 2016 sono stati commessi circa 8 milioni di furti (dati Fbi) contro il milione e cento circa in Italia. Ma gli Usa sono 5 volte più popolosi del nostro Paese: vuol dire che oltre Oceano ci sono circa un terzo di furti in più che da noi. E in America sparano, più che in qualsiasi altra democrazia, pure con effetti che talvolta vediamo (come gli ossessionati armati che fanno irruzione nelle scuole).
Anche l’innalzamento delle pene non è detto che sia un deterrente efficace: chi commette un reato non è frenato dalle conseguenze. Per non parlare delle condizioni delle carceri italiane, luoghi criminogeni dove oggi sono recluse 60.512 persone, con 13.608 detenuti in più della capienza regolare e un sovraffollamento del 129%. Aumentano gli arresti ma soprattutto cala il ricorso alle pene alternative, che abbassano la recidiva (la possibilità di tornare a compiere reati una vola tornati in libertà) del 70%, contro il 20% di chi espia tutta la pena in cella. Ma non sono ragionamenti per questa epoca.
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