L'Editoriale
Lunedì 16 Dicembre 2024
La violenza sdoganata e la risposta politica
ITALIA. Eroe o assassino? La domanda corre sui social scatenando il dibattito, ma è stata posta anche nei talk show televisivi.
Riguarda il delitto di Brian Thompson, amministratore delegato dell’azienda di assicurazioni mediche «UnitedHealthcare», avvenuto il 4 dicembre scorso a New York e che ha portato all’arresto di Luigi Mangione, 26enne italoamericano, con il movente politico dichiarato in alcuni appunti di colpire «la mafia della sanità» statunitense. Alla domanda non pochi hanno risposto «eroe», individuando nel giovane in cella una sorta di Robin Hood delle ingiustizie collettive. Attorno a lui la solidarietà di connazionali animati dal rancore sociale verso un sistema iniquo che lascia per strada chi non ha soldi per sottoscrivere un’assicurazione medica e poter quindi avere accesso alle cure. Ma il consenso arriva anche da cittadini italiani per i quali pure il nostro sistema sanitario si starebbe avviando verso il modello Usa con la privatizzazione crescente dell’assistenza e la crisi del welfare statale che ci ha garantiti per decenni.
La lotta contro i ricchi
Eppure Luigi Mangione non ha la biografia del povero che lotta contro i ricchi: viene da una famiglia benestante del Maryland e si è laureato in una prestigiosa università statunitense. Ma poco importa se la causa è giusta. Il rancore di e per chi «non ce la fa» è comprensibile, inquieta però la giustificazione del ricorso alla violenza armata come risposta, l’azzeramento di ogni pietà per la vittima, l’assenza di riflessioni sulla vita umana ridotta a maschera da distruggere a colpi di pistola, sulla giustizia fai da te armata. Non c’è dubbio che l’italoamericano sia un assassino e che il suo crimine non cambierà il sistema sanitario americano. Ci dovrebbe preoccupare lo sdoganamento della violenza che cancella vite ma anche di quella verbale che si è insinuata come un veleno nel dibattito pubblico. L’asticella di ciò che è accettabile e di ciò che non lo è, il discrimine tra bene e male si è pericolosamente abbassata in questa epoca di privatizzazione anche della giustizia, la pretesa di risolvere i contenziosi senza più la mediazione della politica, indebolita e poco incisiva.
Negli appunti di Luigi Mangione riferiti alle assicurazioni mediche si legge un’altra frase: «Questi parassiti se la sono cercata». È un’autoassoluzione molto in voga in questa epoca il «se la sono cercata»: diretta con cinismo anche ai poveri, come i migranti che annegano nel Mediterraneo
Negli appunti di Luigi Mangione riferiti alle assicurazioni mediche si legge un’altra frase: «Questi parassiti se la sono cercata». È un’autoassoluzione molto in voga in questa epoca il «se la sono cercata»: diretta con cinismo anche ai poveri, come i migranti che annegano nel Mediterraneo. O, su altra scala, verso le vittime dei conflitti: la guerra «se l’è cercata» l’Ucraina colpevole di alleanze a Ovest per liberarsi dal giogo del Cremlino, i 1.200 civili israeliani trucidati il 7 ottobre da Hamas per via delle azioni dello Stato ebraico nei territori palestinesi, ma secondo il punto di vista opposto «se la sono cercata» perché giudicati «conniventi» della stessa Hamas gli abitanti della Striscia di Gaza morti a miglia nei bombardamenti.
«Passione per il bene comune»
È una banalizzazione del male molto pericolosa. Il cambiamento invece non può che passare dalla politica e dall’impegno personale in attività sociali che hanno anche un valore a loro volta politico, indicano strade non violente per migliorare il mondo. Papa Francesco, domenica dalla Corsica durante il suo 47° viaggio apostolico, ha lanciato un appello: «Vorrei incoraggiare i giovani a impegnarsi ancora più attivamente nella vita socio-culturale e politica, con lo slancio degli ideali più sani e la passione per il bene comune. Come pure esorto i pastori e i fedeli, i politici e coloro che rivestono responsabilità pubbliche a restare sempre vicini al popolo, ascoltandone i bisogni, cogliendone le sofferenze, interpretandone le speranze, perché ogni autorità cresce solo nella prossimità». Ascoltare il disagio che sfocia in rancori, attenzione al bene comune e impegno nella vita socio-culturale e politica mossi da ideali: la risposta alla domanda di cambiamento passa da qui, non dalla violenza armata, dalla giustizia fai da te giustificata, una via criminale che nella storia ha portato solo lutti, dolore e illusioni tossiche di novità. Non si costruisce sul nichilismo e sulla rassegnazione all’inefficacia delle risposte legali ma solo investendo sul bene già in azione.
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