La ripartenza del governo con le tensioni fra alleati

ITALIA. Il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva si preannuncia più memorabile per le sue contese politiche che per i provvedimenti economici. Tra le notizie di rilievo, la nomina ufficiale di Raffaele Fitto a rappresentante italiano presso la Commissione europea segna un passo importante.

Ma il vero spettacolo politico è stato il confronto faccia a faccia tra Antonio Tajani e Matteo Salvini, nato dalle recenti polemiche a distanza sullo ius scholae. Secondo quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni, confortata dagli ultimi dati Istat sull’occupazione, questo incontro avrebbe ristabilito l’armonia all’interno della coalizione, anche se resta incerto se la proposta del ministro degli Esteri di concedere la cittadinanza a milioni di giovani nati in Italia da genitori stranieri procederà. Si è trattato di chiacchiere agostane, come sostengono i leghisti, o c’è qualcosa di serio? La questione sarà decisa a breve in Parlamento, dove il leader centrista di Azione Carlo Calenda per «stanare» la maggioranza di Governo (e soprattutto Forza Italia) ha presentato un emendamento per modificare la legge 91 del 1992, introducendo norme che permetterebbero ai ragazzi stranieri, dopo dieci anni di scuola, di diventare cittadini italiani, a condizione di aver completato il ciclo scolastico e adempiuto l’obbligo educativo.

Nel frattempo, il centrodestra ha ribadito il suo sostegno a Kiev, pur dichiarandosi contrario a qualsiasi intervento militare al di fuori dei confini ucraini. «Totale sintonia su tutti i dossier, a partire dalla politica estera», dichiarano i leader di partito. La prossima legge di bilancio, come le precedenti, sarà presentata come «seria ed equilibrata», con priorità quali la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e incentivi per le imprese che assumono. Tuttavia, di provvedimenti concreti non si intravede ancora l’ombra, seguendo la consuetudine autunnale di sondare l’opinione pubblica tramite vari «ballon d’essai». Un esempio è l’ipotesi di abolire le detrazioni su alcune spese mediche nella dichiarazione dei redditi fatta filtrare dal ministero dell’Economia. Il resto si riduce a dichiarazioni di intenti e frasi ad effetto, come «la stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà finché ci saremo noi al governo». Giorgia dixit.

Fra i provvedimenti annunciati figurano la direttiva europea sui mercati delle cripto-attività e quella per la protezione dei lavoratori dai rischi legati agli agenti cancerogeni. Sul tavolo c’è anche un disegno di legge per ratificare e attuare alcuni accordi internazionali, incluso l’Accordo di garanzia per il ripristino emergenziale di centrali idroelettriche tra il Governo ucraino, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e il Governo italiano. Tuttavia, su temi ancor più cruciali per gli italiani, come il salario minimo, l’inflazione, gli incentivi alla ripresa, la lotta all’evasione fiscale e la transizione ecologica, il debito pubblico, il Patto di stabilità, il silenzio è assordante. Anche sull’assegno unico per le famiglie, nonostante le recenti indiscrezioni, si sa poco. In definitiva, resta ancora molto da attendere, sperando che le promesse si traducano presto in azioni concrete.

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