La pianura si conferma l’ultima diga demografica

BERGAMO. È la pianura, in questo caso vien da dire proprio la Bassa, il «focus» della crescita della popolazione nella nostra provincia.

Una complessiva «discesa a valle» dell’aumento demografico è evidente da tempo sul nostro territorio, e gli ultimi dati sulle città sopra i 15mila abitanti, pubblicati ieri e oggi sul nostro giornale, non fanno che confermarlo. Al 31 dicembre 2024 Treviglio e Romano di Lombardia mostrano una crescita, rispetto a dieci anni prima, di oltre il 6% della popolazione. Percentuali decisamente più corpose anche di realtà come Dalmine, Seriate e Caravaggio, che crescono tra l’1 e il 2,4%.

La pianura motore di crescita demografica

L’Istat, già nelle proiezioni diffuse nell’autunno scorso, vedeva la pianura come «motore» della crescita in provincia: gli scenari al 2043 raccontano proprio come le due città principali della Bassa – al centro degli sviluppi infrastrutturali più rilevanti degli ultimi anni – possano segnare scatti a doppia cifra, intorno al 14%.

Treviglio e la vicinanza con Milano

Per Treviglio, tra i fattori da considerare c’è certamente la vicinanza – anche di collegamenti – con una Milano dove la crisi abitativa è tra i temi cruciali: il secondo Comune orobico per popolazione permette certamente di vivere in una realtà comunque cittadina, dotata di servizi, e al tempo stesso in una dimensione più accessibile rispetto al capoluogo lombardo e a buona parte del suo hinterland. Ciononostante, le prospettive di sviluppo fino a 40mila abitanti, di cui si era parlato in passato, oggi sembrano remote. La recente variante al Piano di governo del territorio trevigliese sul decennio si assesta a una più contenuta previsione di arrivare a quota 33mila.

Romano di Lombardia e la Brebemi

Quanto a Romano, è uno snodo dei cambiamenti vissuti negli ultimi anni dalla pianura orientale, con l’arrivo della Brebemi ma pure con l’avvento – anche se non direttamente in città – delle logistiche che hanno attratto molti lavoratori da fuori, sollevando per esempio il tema della disponibilità di case, in particolare in affitto. All’ombra della Rocca si registra la percentuale più alta di stranieri tra le città maggiori della provincia: sono al 21,5%, più del doppio della media nazionale dell’11% (ma pure di molti Comuni bergamaschi). Treviglio è al 15,2%, Seriate al 13,7%. Numeri che mostrano come il ruolo dell’immigrazione dall’estero giochi un ruolo rilevante nella «tenuta» complessiva della popolazione. Così come gli spostamenti interni tra Comuni.

Quasi tutte le sei città «over 15mila» della nostra provincia – con la sola eccezione di Albino – vedono infatti nel 2024 un saldo naturale negativo: i morti sono stati più dei nati. Così, a spiegare il fatto che risultino poi tutte in crescita, più o meno marcata, rispetto allo scorso anno, è il numero di coloro che in questi centri hanno scelto di trasferirsi da altri Comuni. Mostrando quanto cruciale sia poter contare, tra le altre cose, su servizi per le famiglie e collegamenti efficienti, garantendo attrattività.

A proposito di servizi, si conferma con forza il tema dell’invecchiamento della popolazione, che interroga la politica sulle risposte da pensare, anche in modo innovativo. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dal Pnrr e dai suoi importanti investimenti strutturali, ma il futuro pone sempre più, di pari passo, la sfida della spesa sociale.

Il continuo spopolamento delle valli

E le valli? Il tema dello spopolamento non emerge certo oggi, e persino Albino, il centro maggiore della Valle Serian a, è l’unica tra le città over 15mila a evidenziare una decrescita nel decennio. Va detto però che nel confronto 2023-2024 la cittadina registra invece un leggero rialzo: segno che le tendenze si possono invertire, con lo sforzo – che non può certo essere solo di singoli Comuni – di raccontare una storia diversa.

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