L'Editoriale
Sabato 11 Gennaio 2025
Il terzo mandato spariglia le coalizioni
ITALIA. La scena se l’è presa tutta lui, Vincenzo De Luca con una delle sue pirotecniche conferenze stampa in cui ha attaccato tutto e tutti, ma la questione del terzo mandato dei governatori non riguarda solo la Campania e solo il Pd, ma divide anche il centrodestra.
Come si sa, il governo l’altra sera ha impugnato la legge della Regione Campania approvata il 5 novembre che consente il terzo mandato consecutivo al governatore, legge voluta da De Luca in polemica con la segretaria del suo (ex?) partito, il Pd, Elly Schlein che non da oggi manifesta insofferenza sia verso lo «sceriffo salernitano», sia verso il figlio Piero, deputato e coordinatore della corrente che fa capo a Stefano Bonaccini.
Fa discutere il terzo mandato
Contro il terzo mandato sono anche Giorgia Meloni e Forza Italia che sono stati d’accordo nell’impugnare la legge regionale di fronte alla Corte Costituzionale scontando il dissenso di Matteo Salvini che invece del terzo mandato è assoluto assertore. Tant’è che il ministro competente in materia, il leghista Roberto Calderoli, in Consiglio dei ministri non ha volutamente preso posizione rimettendosi al parere dei suoi colleghi, e quindi trasformando la questione da «istituzionale» a «politica». Appunto perché dietro questa faccenda, si celano parecchi interessi personali e di partito.
I possibili scenari del voto in Campania
Di De Luca e del Pd abbiamo già detto. Schlein lo vuole sostituire con un candidato meno ingombrante e polemico, da scegliersi insieme al M5S ma sa benissimo che se De Luca si candidasse da solo, con la montagna di voti di cui gode in Campania, avrebbe moltissime probabilità di vincere le elezioni per la terza volta. In ogni caso la contrapposizione tra lui e il Pd-M5S dividerebbe il campo del centrosinistra e darebbe una mano insperata al centrodestra. Risultati ipotizzabili: o vince De Luca o vince il centrodestra, mentre il Pd rischia una sconfitta che sarebbe di fatto auto-prodotta perdendo una regione chiave del Paese e del Sud. De Luca dice: «Io vado avanti e aspetto la sentenza della Corte Costituzionale, sono certo che mi darà ragione». Il Pd freme perché vorrebbe scegliere subito un candidato magari con la benedizione di De Luca (che mai arriverà).
Perché Salvini è favorevole al terzo mandato
Altro campo, il centrodestra. Salvini chiede il prolungamento dei mandati dei governatori per due ragioni: la prima è perché con due governatori forti come Luca Zaia in Veneto (che peraltro andrebbe al quarto mandato) e Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia nutre la ragionevole certezza che la Lega possa continuare a governare nel Nord-Est. La seconda è perché sia Zaia che Fedriga, proprio perché hanno un forte consenso, per lui sono due possibili concorrenti alla leadership, soprattutto Zaia. Salvini sa benissimo che Fratelli d’Italia, che in quelle due regioni ha portato a casa risultati elettorali superiori al 30%, potrebbe benissimo avanzare la richiesta di esprimere un proprio candidato di coalizione e sarebbe un ulteriore indebolimento del vice premier la cui ambizione di tornare al ministero dell’Interno è stata definitivamente frustrata da Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno.
Ecco dunque la sentenza della Corte, attesa per fine aprile-maggio. È attesa con aspettative contrastanti all’interno dei partiti e delle coalizioni. Il voto per le regionali del 2025 è prevedibile tra la fine di agosto e novembre, così si dice, quindi la sentenza lascerebbe poco tempo alla campagna elettorale soprattutto degli eventuali neo candidati mentre lascerebbe intatto il consenso dei signori delle preferenze come De Luca, Zaia e Fedriga.
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