L'Editoriale / Bergamo Città
Sabato 09 Novembre 2024
Il nuovo Pgt e il ruolo degli spazi pubblici
Da qualche giorno il nuovo Piano di governo del territorio di Bergamo è definitivamente in vigore. Si chiude così un percorso durato 4 anni abbondanti, comprensivo di diversi passaggi delicati: tecnici e politici.
Un lavoro che si basa su tre caposaldi oggetto anche del confronto nell’ultima tornata delle amministrative che ha visto la terza vittoria consecutiva del centrosinistra a Palafrizzoni, ovvero una città più attrattiva, sostenibile e inclusiva. Al di là delle dichiarazioni di principio, che vengono ribadite in forma più articolata nelle linee guida del Pgt, ora si tratta di passare dalla carta alla realtà: cominciando a contenere davvero il cemento (obiettivo specificamente indicato laddove ci si riferisce al consumo di suolo zero) e puntando sulla riqualificazione e riutilizzo dell’esistente.
I ritardi su Montelungo e ex Reggiani
Strada in verità già seguita nel precedente documento di piano che ha puntato molto sul recupero e la trasformazione dei grandi contenitori urbani in stato d’abbandono o alla ricerca di nuove funzioni. In parole povere, riuso e rigenerazione, prospettiva che attende anche realtà in ritardo rispetto alla tabella di marcia come la Montelungo e l’ex Reggiani. Nel primo caso (salvo sorprese) la strada pare abbastanza tracciata, nel secondo parecchio da rifare. Fermo restando che al di là delle possibili destinazioni ci sono tempi e percorsi urbanistici da rispettare, concetto evidentemente sfuggito a chi vaticinava spostamenti di facoltà universitarie nel giro di pochi mesi.
Come ogni documento di Piano c’è chi è soddisfatto e chi meno, fa parte del gioco, ma di certo rispetto ai precedenti strumenti urbanistici, i gloriosi Prg (Piani regolatori generali), abbiamo assistito a trasformazioni vere, capaci cioè di andare oltre le semplici idee, previsioni, talvolta auspici. Anche in questo caso possono piacere o meno, ma è innegabile che molti spazi per anni abbandonati o alla ricerca di un futuro abbiano assunto un nuovo ruolo nelle dinamiche della città, contribuendo a rilanciarne porzioni significative.
L’area della stazione
Ma c’è un punto particolarmente importante negli obiettivi del nuovo Pgt ed è quello delle infrastrutture e dello spazio pubblico al centro dello sviluppo, concetti che non a caso vengono messi in continuità e che possono (devono...) trovare una risposta compiuta in quello che rimane da sempre il nodo irrisolto della città, l’area della stazione. Anzi, delle stazioni, perché la trattazione è necessariamente al plurale anche a sottolineare la complessità non solo dei luoghi preesistenti ma anche delle funzioni.
Di fatto una nuova polarità cittadina e - si spera - un nuovo volto per uno dei luoghi più complessi di Bergamo. Di certo un intervento atteso da decenni, una trasformazione sulla quale si sono spesi quintali di carta tra concorsi e progetti
L’importante intervento (100 milioni di euro) di Rfi, società del gruppo ferrovie, fortemente voluto dal territorio, darà vita a un moderno polo intermodale capace di mettere in relazione treni (compreso quello per l’aeroporto), bus urbani e non, tram e l’e-brt oltre che il traffico privato. Di fatto una nuova polarità cittadina e - si spera - un nuovo volto per uno dei luoghi più complessi di Bergamo. Di certo un intervento atteso da decenni, una trasformazione sulla quale si sono spesi quintali di carta tra concorsi e progetti.
Il Sentierone «allungato»
Restano dei punti interrogativi sugli interventi a contorno che si muovono tra il terziario (servizi) e una quota di residenziale, dove pare mancare una funzione pubblica «forte» oltre a quella esercitata dal polo stesso. Qualcosa che renda cioè attrattiva la zona al di là del passaggio per motivi di pendolarismo. Quella che nel Prg Secchi-Gandolfi era il teatro sul cosiddetto «Sentierone allungato» e più avanti (pur con tutti i limiti del caso) il Tribunale o la sede della Provincia, ipotesi rapidamente uscite di scena. Ma il tema esiste e va affrontato proprio perché la nuova stazione da sola non basta a dare una risposta compiuta alle sfide del Pgt, in primis quella dello spazio pubblico. L’occasione è troppo importante per sprecarla con soluzioni parziali, il futuro vero di Bergamo e il rapporto con un’area ben più grande del capoluogo passa da lì.
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