L'Editoriale
Lunedì 23 Marzo 2020
Economia e riforme
Anticipare le mosse
il potere dell’Italia
A Berlino hanno vietato fin da febbraio l’esportazione di mascherine e di materiale sanitario. Da quando è scoppiata l’epidemia in Italia dalla Germania non è venuto nulla se non il messaggio: condizioni italiane da noi impensabili. Vi sono attualmente 20 mila apparecchi respiratori operativi a disposizione e altri diecimila sono stati ordinati e verranno consegnati agli ospedali tedeschi al ritmo di 1.500 al mese. I posti letto in terapia intensiva sono 28 mila dei quali almeno cinquemila liberi non occupati da pazienti.
Gli ospedali si stanno adoperando per aumentarli. Il messaggio potrebbe suonare così: all´Italia è toccato per prima e noi sfruttiamo il tempo a disposizione. I numeri italiani fanno spavento ma se la barca traballa ognuno pensa a sé. L’Italia ha la reputazione di un Paese non organizzato. Morale i cinesi si sono mossi ma dall’Europa solo silenzi. Questo spiega l’intervento accorato del ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire: aiutiamo l’Italia se non vogliamo che salti l’Unione Europea. La pandemia è globale e la produzione anche. La partita della salute si gioca con quella dell’economia. Se l’economia vacilla e non si crea ricchezza gli Stati non possono tenere a lungo. Questo spiega il calo delle Borse e soprattutto il rialzo del differenziale d’interesse dei titoli italiani sui Bund tedeschi.
Le speculazioni al ribasso sui titoli europei da parte dei fondi di investimento americani sono un segnale di allarme. Non sono concentrate su un singolo Paese ma variano da Francia a Germania, a Spagna e a Italia, quello che gli europei ancora non percepiscono lo colgono appieno gli speculatori. L’Europa è un’ entità unica. Adesso queste operazioni sono state vietate ma l’indice Dax alla Borsa di Francoforte è calato dall´inizio della crisi del 40%. Ashoka Mody che ha scritto «Eurotragedy. Un dramma in nove atti», ha già segnato sul taccuino la prima vittima. L’Italia con i suoi debiti, con una crescita a zero, una produttività non competitiva non potrà sopravvivere al collasso dell’economia. Come per gli anziani con forti patologie pregresse, anche il paziente Italia difficilmente potrà tenere all’assalto del virus. Gli anglosassoni non amano un’Europa dove la Germania la fa da padrone. Boris Johnson loda il sistema sanitario italiano e così spera di mettere un cuneo con una Germania silente e insensibile. La condizione di amici distanti è stata il dramma europeo degli ultimi vent’anni e non ultimo la causa dei ricrescenti nazionalismi. L’attacco all’Europa è concentrico, da una parte il corona virus che miete vittime e dall’altro la finanza internazionale.
Ne nasce un senso di minaccia che va oltre gli Stati nazionali. L’innalzamento del differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi fino a 320 punti dice però che la condizione italiana è unica in Europa. Isabel Schnabel. membro della Bce. invita l’Ue ad intervenire e fa capire che la Banca centrale europea ha margini ristretti. L’era Draghi è finita. La proposta del primo ministro italiano alla video conferenza dei capi di governo dell’Unione per gli eurobond da interlocutoria diventa quindi pressante. Angela Merkel non ha detto no, ha solo guadagnato tempo. Sa che in molti ambienti in Germania si aspetta questo momento per indurre l’Italia a porre in essere le riforme che in tutti questi anni sono state rimandate. Se queste sono le condizioni tanto vale anticipare le mosse dell’avversario. Scegliere noi il campo di battaglia e definire il prezzo che siamo disposti a pagare. È il nostro unico potere contrattuale.
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