È tornato il morbillo, l’epidemia dei no vax

MONDO. Negli Stati Uniti il morbillo sta rialzando la testa, e questa volta il nemico non è il virus in sé, ma l’ignoranza, la superstizione, la politica strumentale tesa solo ad accalappiare consensi travestita da libertà.

I casi accertati sono già 160, il bilancio delle vittime sale, e sembra di essere tornati a un’epoca in cui i vaccini non esistevano, quando la medicina era un lusso e la scienza una faccenda per pochi eletti. Eppure, nel 2000, il morbillo in America era stato ufficialmente debellato. Oggi, invece, è tornato a infettare chi si ostina a non credere nei progressi della medicina.

Nel 2000, il morbillo in America era stato ufficialmente debellato. Oggi, invece, è tornato a infettare chi si ostina a non credere nei progressi della medicina

La colpa? Facile individuarla. Dopo l’esperienza della pandemia sempre meno americani si vaccinano. Non perché il vaccino manchi, non perché il sistema sanitario non lo renda accessibile, ma per effetto di un’epidemia più subdola: la sfiducia nella scienza, la cecità ideologica che si è diffusa come un virus letale, soprattutto tra certe comunità religiose, che in America pullulano, impermeabili non alle malattie, ma al progresso medico. Il fenomeno ha trovato terreno fertile negli anni del Covid, quando la macchina della disinformazione si è messa in moto con una potenza mai vista prima.

Dopo l’esperienza della pandemia sempre meno americani si vaccinano. Non perché il vaccino manchi, non perché il sistema sanitario non lo renda accessibile, ma per effetto di un’epidemia più subdola: la sfiducia nella scienza

Il fenomeno del complottismo

Social media invasi da fake news, leader politici in cerca di consensi pronti a soffiare sul fuoco del complottismo, e un popolo sempre più convinto che la libertà individuale sia un buon motivo per mettere a rischio la salute pubblica.

E come se non bastasse, a rafforzare questo delirio ci ha pensato Donald Trump, che ai vertici della sanità pubblica ha piazzato un uomo come Robert F. Kennedy Jr., un no vax dichiarato, uno che ha passato anni a raccontare al mondo che i vaccini erano il problema, non la soluzione. Ecco i risultati. Il morbillo, che dovrebbe essere un capitolo chiuso della storia della medicina, è tornato a mietere vittime.

Ma anche i più ciechi, di fronte all’evidenza, o forse alla paura, prima o poi si svegliano. Kennedy, vedendo il disastro che lui stesso ha contribuito a creare, ha fatto un’inversione a U: ora raccomanda la vaccinazione. Lo fa con cautela, lasciando aperto il solito spiraglio ipocrita dell’«autodeterminazione», ma il messaggio è chiaro: senza vaccini, non si ferma il contagio. Peccato che questa tardiva conversione arrivi in mezzo a un marasma di dichiarazioni contraddittorie, rimedi alternativi, proposte grottesche come l’uso della vitamina A come sostituto del vaccino. Risultato? Un caos informativo che ha spinto la rivista Science-Based Medicine a scrivere che mai, nella storia degli Stati Uniti, si era visto un responsabile della sanità federale così distante dalla realtà.

E Kennedy non è solo. Anche il vicepresidente J.D. Vance ha fatto la sua parte nella crociata contro i vaccini durante il Covid. Predicava la libertà di scelta mentre lui e la sua famiglia si vaccinavano in silenzio. Una delle ipocrisie più velenose della politica americana (e non solo americana): mettere in pericolo la vita degli altri per raccogliere qualche voto in più, cavalcando la paura e la disinformazione.

E il virus, si sa, non si ferma ai confini. Il rischio è che la risacca no vax americana travolga anche l’Europa, e l’Italia in particolare, dove serpeggiano le stesse teorie antiscientifiche per fortuna in tono minore

La paura fuori Usa

E il virus, si sa, non si ferma ai confini. Il rischio è che la risacca no vax americana travolga anche l’Europa, e l’Italia in particolare, dove serpeggiano le stesse teorie antiscientifiche per fortuna in tono minore. Qui da noi, come negli Stati Uniti, il morbillo non dovrebbe essere un problema. Ma il fanatismo dell’ignoranza viaggia veloce, molto più veloce della scienza. E rischia di farci pagare un prezzo altissimo.

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