Troppo caldo in fabbrica, «l’ambiente deve essere più idoneo». C’è chi mette il distributore di gelati

LE MISURE ANTI-AFA. Ancora non ci siamo. Per quanto le aziende si attrezzino per rendere più sopportabile lavorare in produzione con il solleone, i provvedimenti adottati - a detta dei sindacati - non sono sufficienti contro la calura estiva.

Le soluzioni più gettonate sono la distribuzione gratuita di acqua e sali minerali e l’installazione di raffrescatori. C’è da dire che da inizio settimana in tante realtà è scattata la consueta fermata agostana e quindi del problema caldo, semmai, se ne riparlerà a fine mese. Come dice Luca Nieri, segretario generale della Fim-Cisl di Bergamo, «la questione legata al microclima caratterizza sempre di più le aziende del nostro territorio e oggi il problema della calura ci pone di fronte a importanti interrogativi per mettere le persone nelle condizioni di lavorare in maniera più idonea».

D’altro canto gli accordi sindacali sul tema sono rarissimi e uno dei pochi è stato firmato alla Exide Technologies (batterie per auto) di Romano di Lombardia. L’intesa conferma, per il secondo turno che va dalle 13 alle 21, una pausa in più che si aggiunge alle due canoniche (come già previsto dall’accordo sul piano caldo). Niente più bottiglietta d’acqua, invece, soppiantata dall’installazione di beverini all’aperto, che si aggiungono alla distribuzione di sali minerali.

Raffrescatori e acqua, ma c’è chi sciopera

Restando nella Bassa, alla Sdf (trattori e macchine da raccolta) di Treviglio sono presenti 16 distributori gratuiti di acqua fresca (naturale e gasata), la maggior parte nei reparti produttivi; i sali minerali vengono consegnati su richiesta del lavoratore e per rendere gli ambienti di lavoro più vivibili sono stati installati 52 raffrescatori d’aria. Eppure, per le temperature elevate, settimana scorsa la Fiom-Cgil ha indetto due ore di sciopero per turno il 30 e 31 luglio e il 1 agosto, mentre il 2 agosto lo sciopero ha riguardato solo i turnisti.

In Val Seriana, alla F.lli Gandossi Acciaierie Elettriche di Nembro, per ovviare al problema caldo, nel contratto aziendale si è trovata la quadra per ridurre di mezz’ora la pausa pranzo e anticipare di 30 minuti l’uscita in fonderia, mentre nel reparto di sbavatura se l’orario invernale va dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17, quello estivo va dalle 7 alle 12 e dalle 12,30 alle 15,30.

Allo stabilimento Sanpellegrino di Ruspino, oltre ad acqua e bevande gratuite, è stato introdotto anche un distributore di gelati (a pagamento). E sono stati installati dei raffrescatori d’aria

«Alla Brembo - aggiunge Nieri - è prevista l’implementazione dei raffrescatori d’aria nei vari reparti». In generale, continua il numero uno della Fim orobica, «l’obiettivo è anche cercare di prevenire le malattie professionali ed evitare possibili malori». Temi che «ci vedranno sempre più impegnati».

Secondo Andrea Agazzi, segretario generale della Fiom-Cgil, «una delle soluzioni, oltre a quelle già adottate, potrebbe essere la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario o anche, laddove possibile, la rimodulazione degli orari». In una provincia dove la cassa integrazione per caldo non è mai decollata, «in tante realtà servirebbero investimenti strutturali - dice Agazzi - perché molti capannoni non sono pensati per far fronte a temperature così elevate». Allo stabilimento Sanpellegrino di Ruspino, oltre ad acqua e bevande gratuite, è stato introdotto anche un distributore di gelati (a pagamento). E sono stati installati dei raffrescatori d’aria.

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