Troppi debiti: in crescita le procedure di composizione delle crisi d’impresa

IL CONVEGNO. Esperti a confronto per far emergere il ruolo dei professionisti in questa fase. Bonomelli (Commercialisti): «Figure chiave per la sopravvivenza di aziende in difficoltà».

Sono in crescita le istanze di accesso alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento ricevute dall’Organismo di composizione della crisi (Occ), istituito presso l’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Bergamo. Sono state 95 nel 2023 - in aumento sulle 90 del 2022 e 80 nel 2021 - e quest’anno non va meglio, visto che nei primi sei mesi le istanze sono già salite a quota 64.

A rivolgersi all’organismo, previsto dalla legislazione come opportunità per cercare una soluzione strutturata e legale ai problemi finanziari grazie al supporto di professionisti, sono generalmente piccoli imprenditori che non sono più in grado di far fronte ai propri debiti, ma anche professionisti, cittadini che hanno contratto debiti per scopi familiari o personali, ed enti no profit. «Sono numeri da non sottovalutare. Ad incidere sull’aumento, oltre al fatto che si è diffusa una maggior conoscenza di questo strumento normativo, sono soprattutto le difficoltà finanziarie collegate all’incremento degli interessi passivi», sottolinea Simona Bonomelli, presidente del Comitato scientifico dell’Ordine dei Commercialisti di Bergamo.

Appuntamento il 21 e 22 giugno

Sarà questo uno dei temi che verranno affrontati, venerdì 21 giugno e sabato 22, nel convegno «Doveri e compensi dei Professionisti della crisi», appuntamento nazionale d’alta formazione che l’Ordine bergamasco dedica a commercialisti, avvocati e notai (la partecipazione è gratuita per i praticanti). E proprio in questi giorni il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legislativo che integra e corregge (è il terzo intervento) il Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII), in vigore da 2 anni. «Sarà l’occasione per approfondire queste novità – continua Simona Bonomelli – e per mettere al centro le figure professionali previste dalla normativa. I professionisti (dai liquidatori agli ausiliari, dai commissari fino agli advisor) della crisi d’impresa sono figure chiave per la sopravvivenza delle aziende in difficoltà. Attraverso competenze multidisciplinari contribuiscono a stabilizzare le aziende, proteggere posti di lavoro e mantenere la fiducia degli investitori. Ovviamente è fondamentale che possano contare su una specializzazione mirata e una costante formazione, qui davvero giochiamo il ruolo di «medici» dell’azienda».

Non solo, ad essere fondamentali sono anche i compensi: «Se l’attività viene svolta correttamente e nei tempi previsti, deve essere valorizzata anche dal punto di vista di un compenso equo», conclude la presidente del Comitato scientifico dell’Ordine dei Commercialisti.

Il convegno, al Teatro Donizetti, prenderà il via stamattina alle 9, introdotto da Francesco Geneletti, presidente dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Bergamo. Tre le sessioni previste e coordinate da Laura De Simone, Simona Bonomelli e Vittorio Zanichelli: «L’esperto, l’ausiliario, il commissario e il liquidatore nel CCII», «Il curatore e i professionisti nominati nella procedura» e «Gli organismi di composizione della crisi e il liquidatore della liquidazione controllata».

Ad alternarsi tra i relatori, Salvo Leuzzi, consigliere Corte di Cassazione; Ilaria Pagni, ordinario di Diritto processuale civile nell’Università di Firenze, Giovanni Nardecchia, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Alida Paluchowski, già presidente Sezione fallimentare Tribunale di Milano, Sido Bonfatti, docente di Diritto della crisi d’impresa nell’Università di Modena e Reggio Emilia e Giuseppe Rana, presidente Sezione crisi d’impresa Tribunale di Trani.

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