Economia / Bergamo Città
Venerdì 20 Dicembre 2024
Tra regali, pranzi e cenoni per Natale: un giro d’affari da 140 milioni
L’ANALISI. Confcommercio: budget medio di 220 euro per i doni, in aumento rispetto al 2023. E per 270mila la festa sarà al ristorante.
Regali, pranzi, cenoni. Il giro d’affari delle festività in Bergamasca vale in tutto 140 milioni di euro: 116 se ne vanno per i regali, 14 per i ristoranti tra Vigilia, Natale e Santo Stefano, altri 10 tra il cenone e le feste di San Silvestro.
A tirar le somme è Confcommercio Bergamo, che ha analizzato i trend di quest’anno. A partire dalle strenne, per cui si stima un budget medio di 220 per ciascun consumatore, in deciso aumento – per l’inflazione, ma anche per l’aumento dei redditi – rispetto ai 174 euro dello scorso anno, e al di sopra della media nazionale (che per il 2024 si attesta a 207 euro); ma è in crescita anche la platea che spende oltre 300 euro, e ormai si comincia già ad acquistare i regali a novembre complice il «filotto» di Black Friday e Cyber Monday.
«I negozi non perdono il loro appeal – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo –, ma anzi contribuiscono a rendere più gratificante l’esperienza di acquisto specialmente di un dono, da vedere e toccare con mano, da presentare confezionato al meglio, oltre a rendere più agevole eventuali cambi»
Corsa ai regali
Per cosa saranno spesi questi 116 milioni di euro per i regali dei bergamaschi? Passano gli anni e le abitudini mutano, ma in testa ci sono sempre i prodotti enogastronomici, i giocattoli, i libri, l’abbigliamento e gli articoli per la bellezza. Non è una novità, invece, il ruolo sempre più forte dell’e-commerce: solo il 27,5%, circa uno su quattro, si affida esclusivamente ai negozi tradizionali, mentre la restante parte combinerà i negozi «fisici» e online (il 62,6%) oppure si rivolgerà solo all’online (9,9%). «I negozi non perdono il loro appeal – sottolinea però Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo –, ma anzi contribuiscono a rendere più gratificante l’esperienza di acquisto specialmente di un dono, da vedere e toccare con mano, da presentare confezionato al meglio, oltre a rendere più agevole eventuali cambi».
Capitolo regali: «In questi ultimi anni – rileva Fusini –, accanto alla posizione privilegiata dei giocattoli irrinunciabili per fare felici i più piccoli, prendono quota i prodotti alimentari e per la cura della persona mentre, pur recuperando qualcosa nell’ultimo anno, hanno ormai perso la leadership storica i prodotti di abbigliamento, oltre a hi-tech e tecnologia. In calo libri ed e-book, mentre crescono carte regalo e voucher che lasciano libertà di scelta a chi li riceve. Tra i voucher crescono quelli esperienziali, da pranzi e cene nel ristorante preferito a buoni per spa o trattamenti».
Tra tavola e party
Chi passerà le feste in casa spenderà in media circa 47 euro per pranzi o cenoni. I bergamaschi che brinderanno ai ristoranti tra Vigilia e Santo Stefano saranno quasi 270mila, e circa 149mila festeggeranno San Silvestro nei locali, per una spesa complessiva di 25 milioni di euro. «Mai come quest’anno le prenotazioni per il classico pranzo si sono chiuse in anticipo: c’è chi ha riempito il locale a ottobre, molti a novembre, altri a inizio dicembre. C’è ancora nei locali di città e provincia qualche tavolo, ma si confida nel tutto esaurito. La sensazione è che prevalga la voglia di godersi in spensieratezza le feste senza mettersi ai fornelli, studiare la mise en place e allestire casa, rispetto ai programmi di spending review in atto ormai in ogni famiglia di questi tempi», spiegano da Confcommercio Bergamo.
A Natale si va a pranzo al ristorante
Il pranzo di Natale al ristorante coinvolgerà 170mila bergamaschi; in 46mila usciranno a cena alla Vigilia, consuetudine che si sta facendo sempre più strada anche a queste latitudini, e in 54mila si siederanno nei locali tra la cena di Natale e Santo Stefano. Così, la «tre giorni» di Vigilia, Natale e Santo Stefano vale nei ristoranti circa 14 milioni di euro. Quasi 150mila trascorreranno San Silvestro/Capodanno fuori casa (139mila in ristoranti e locali, 9mila punteranno sul catering), per un giro d’affari da una decina di milioni di euro.
I menu delle feste
I menù delle feste vanno dai 50 ai 150 euro a testa in media, vini esclusi. «Si chiude con le festività di dicembre un anno di grande lavoro per i locali bergamaschi – è la sintesi di Confcommercio –. Anche il segmento business ribadisce la sua importanza e centralità, le cene aziendali tornano a regime. La sensazione è che si stia sempre più allargando la forbice tra chi rinuncia o quasi al ristorante, anche se prima d’oggi li ha sempre frequentati, e chi non bada a spese e anzi, forse esce anche con più frequenza di prima. In grande crescita voucher per cene gourmet; chi li sceglie seleziona con cura menù e vini in abbinamento, nel locale che sa essere tra i preferiti dei beneficiari».
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