Tenaris, premio fino a 8mila euro: «Condividiamo i brillanti risultati»
BILANCIO. Con la busta paga di ottobre l’acconto del «Pra» per oltre 2.100 lavoratori in Italia. I sindacati: giusto riconoscimento all’impegno dei lavoratori. Ora il rinnovo dell’integrativo.
Per i 2.100 lavoratori Tenaris-Dalmine il 13 novembre, giorno di paga, sarà da segnare sul calendario. Con lo stipendio di ottobre verrà infatti erogato il Premio di redditività aziendale (Pra), uno degli elementi che compongono l’integrativo Tenaris. Premio che quest’anno risulta particolarmente ricco grazie ai buoni risultati del gruppo guidato da Paolo Rocca. Per Tenaris, colosso siderurgico che produce tubi in acciaio e che controlla la Dalmine, la prima metà del 2023 è infatti iniziata col botto: i ricavi, infatti, hanno superato gli 8,2 miliardi (contro i 5,1 miliardi dello stesso periodo del 2022), mettendo a segno un aumento che sfiora il 60%. Da gennaio a giugno l’utile è praticamente raddoppiato, passando da 1 miliardo e 137 milioni a 2 miliardi e 265 milioni (più 99%).
La prima tranche del Pra 2023, legata a questi risultati, varia da un importo minimo (al lordo delle tasse, al 5% per chi ne ha i requisiti) di 5.442 euro ad un massimo di 7.946, e viene erogata al 70% del suo valore, per essere poi completata al momento del pagamento della 2° tranche, quando l’ammontare complessivo totale è calcolato sui risultati ufficiali dell’intero anno. Se ne riparla, dunque, a inizio 2024. In soldoni, un operaio riceverà un anticipo di 3.809 euro. Import che sale a 4.610 euro per impiegati e quadri , fino ai 5.562 euro per i contratti di 7° livello.
Coinvolti 2.100 lavoratori
Il dettaglio degli importi è stato comunicato martedì 31 ottobre ufficialmente dall’azienda alla Rsu. Le persone coinvolte, prendendo in considerazione gli stabilimenti di Dalmine, Sabbio, Costa Volpino, Arcore e Piombino, sono circa 2.100, il 76% concentrato nel sito di Dalmine (circa 1.700 i dipendenti).
«Siamo particolarmente soddisfatti – ha detto Paolo Benzi, senior director Risorse umane TenarisDalmine – di poter condividere i brillanti risultati economici ottenuti quest’anno insieme a tutta la popolazione aziendale, che ha contribuito ad ottenerli con il proprio impegno e professionalità».
Da sempre il Pra, è lo specchio dell’andamento dell’azienda essendo strettamente legato ai risultati economici dell’azienda. Erogato a partire dal 1998, distribuisce ai lavoratori una quota della ricchezza generata in proporzione al risultato economico dell’azienda. Nel 2007, per esempio oscillava da un minimo di 6.137 un massimo di 8.959 euro. Ma quelli erano altri tempi. Dal 2008 in avanti, infatti, il premio si è assestato su livelli inferiori. A pesare, in particolare, le oscillazioni del prezzo del petrolio. Nel 2017, ad esempio, il Pra ha portato in busta paga 448 euro (per i livelli che vanno dal primo al quinto). Poi la risalita fino al 2019 quando i lavoratori hanno incassato importi variabili da 1.577 a 2.300 euro.
Altro brusco calo, inevitabile, negli anni della pandemia. Comunque, già l’anno scorso il Premio era risalito portando in busta paga 2.834 euro (per i livelli che vanno dal primo al quinto), fino ai 4.138 euro per i lavoratori di fascia alta.
I sindacati
Positivo il commento dei sindacati. Impegnati da mesi nella trattativa per il rinnovo del contratto integrativo, ora sperano in un’accelerata. «Siamo soddisfatti del risultato economico dal Pra, un premio che paga il risultato positivo ottenuto dall’azienda grazie al lavoro e all’impegno di tutte le lavoratrici e lavoratori» sottolinea Simone Frigeni, della Fim - Cisl.
Per Emilio Lollio (Uilm-Uil) «si tratta di una a risposta salariale importante e questo è anche frutto di un contratto integrativo che funziona». Un punto su cui insiste anche Andrea Agazzi della Fiom Cgil «Il sistema premiante in Dalmine - ricorda il sindacalista - è frutto di decenni di contrattazione che ha portato a un integrativo molto avanzato sia sugli aspetti economici che normativo». «Speriamo che, anche considerati gli importanti guadagni economici registrati dall’azienda, ora arrivino passi in avanti significativi per trovare un accordo per il rinnovo» conclude Agazzi.
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