Tenaris parte con il turbo. Fatturato record:+75%
PRIMO TRIMESTRE . Il 2023 inizia con vendite per oltre 4,1 miliardi di dollari. Spedizioni ai massimi in 15 anni. Attese a buoni livelli ma in calo graduale.
Dopo un brillante 2022, chiuso con un utile netto più che raddoppiato (più 142% a oltre due miliardi e mezzo di dollari), Tenaris inizia con il turbo anche il 2023. Il gruppo dell’acciaio cui fa capo anche la Dalmine ha annunciato infatti i risultati del primo trimestre, che si è chiuso con un incremento record del fatturato del 75% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le vendite hanno superato così i 4,1 miliardi di dollari contro i quasi 2,4 miliardi del periodo gennaio-marzo del 2022. Le spedizioni, sottolinea la nota diffusa dal gruppo guidato dal presidente e amministratore delegato Paolo Rocca, hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 15 anni. L’ebitda, ovvero il margine operativo lordo, è più che raddoppiato in un anno: più 135% dai 627 milioni di dollari del primo trimestre 2022 a sfiorare quasi il miliardo e mezzo nello stesso periodo di quest’anno. Idem per l’utile netto: più 124% dai 503 milioni di un anno fa al miliardo e 129 milioni di dollari di fine marzo di quest’anno.
Per quanto riguarda le aree geografiche, rispetto al quarto trimestre 2022 le vendite di prodotti Octg (Oil country tubular goods, ovvero tubi impiegati nell’industria petrolifera e del gas) e line pipe offshore (condotte per impianti in mare aperto) sono cresciute in tutto il mondo. Un picco di spedizioni è stato registrato per un grande progetto di pipeline in Argentina. Le vendite per operazioni «shale» (estrazioni da rocce) in Nord America e Argentina sono rimaste stabili.
Dopo i risultati record del primo trimestre, sottolinea la nota, Tenaris si aspetta che le vendite e i margini resteranno a buoni livelli ma diminuiranno gradualmente nel resto dell’anno. Le vendite nell’emisfero orientale dovrebbero consolidarsi sopra i livelli del primo trimestre. Le vendite nelle Americhe, invece, saranno influenzate dai prezzi più bassi e dalla riduzione delle attività di perforazione negli Stati Uniti. Inoltre, ulteriori investimenti in progetti pipeline in Argentina saranno soggetti a elevati livelli di incertezza, in relazione all’attuale situazione politica ed economica.
Il fatturato nel dettaglio
Entrando più nel dettaglio delle vendite di tubi e servizi connessi, i volumi del primo trimestre sono cresciuti del 16% rispetto al quarto trimestre del 2022 e del 37% rispetto al primo trimestre sempre dell’anno scorso. L’incremento in valore è stato invece del 15% sul quarto trimestre e dell’80% sul periodo di un anno fa. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, in Nord America il valore delle vendite del primo trimestre di quest’anno è aumentato del 6% sul quarto trimestre e del 65% sul primo trimestre 2022 grazie in particolare alle maggiori vendite di prodotti per progetti offshore nel Golfo del Messico e di line pipe negli Stati Uniti. In Sud America le vendite sono cresciute del 22% sul quarto trimestre e del 180% sul primo trimestre 2022 grazie alle maggiori vendite per pipeline in Argentina e di prodotti Octg offshore in Brasile. In Europa le vendite sono cresciute del 36% sul quarto trimestre e dell’8% sul primo trimestre 2022 grazie alle maggiori vendite di line pipe e Octg per progetti offshore nel Mare del Nord. Nell’area asiatica del Pacifico, in Medioriente e in Africa, infine, le vendite sono cresciute del 39% sul quarto trimestre e dell’88% sul primo trimestre 2022 grazie alle maggiori vendite di line pipe offshore e Octg in Arabia Saudita. Oggi è attesa la conference call per la presentazione dei risultati al mercato.
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