Tassa di soggiorno, salirà al 7%. Il rincaro colpirà le case vacanza

LA DECISIONE. L’aumento sarà approvato dalla Giunta nei prossimi giorni. L’assessore Sergio Gandi: «Scelta dovuta ai tagli governativi». Resta il tetto massimo di 5 euro.

Rincari in arrivo per visitatori e turisti che si fermano a dormire in città. Palazzo Frizzoni ha infatti già previsto di alzare la tassa di soggiorno, ma non per tutti. L’ipotesi di revisione delle tariffe, che approderà in giunta comunale nei prossimi giorni, prevederà un aumento dal 6 al 7% sul costo del pernottamento, mantenendo però il tetto massimo già in essere di 5 euro al giorno a persona.

La misura

La misura non avrà dunque particolari ripercussioni sugli hotel che, calcolato il costo della stanza, in quasi tutti i casi arrivano ad applicare l’importo massimo, mentre colpirà soprattutto le strutture extralberghiere, come b&b, case vacanza e affittacamere, che offrono alloggi anche a prezzi più contenuti.

Il Comune: «La giunta nei prossimi giorni si riunirà per discutere e approvare l’aumento dell’importo richiesto a visitatori e turisti che pernottano in città. A subire variazioni al rialzo, seppur contenute, saranno in particolare le strutture extralberghiere e le camere meno costose»

La squadra di governo della città intende aumentare gli introiti derivanti dall’accoglienza dei turisti, in modo da sopperire ai tagli governativi. Se la tassa di soggiorno nel 2024 ha generato un gettito intorno ai 2,5 milioni di euro, con l’aumento che verrà approvato in aula consiliare - presumibilmente entro fine gennaio, dopo aver ottenuto il via libera della giunta - si prevede di chiudere il 2025 con qualche centinaia di migliaia di euro in più nelle casse comunali.

«Ha prevalso un senso di responsabilità diffuso»

Il vicesindaco Sergio Gandi conferma che «la giunta comunale si riunirà nei prossimi giorni per discutere e approvare l’aumento dell’importo richiesto a visitatori e turisti che pernottano in città. A subire variazioni al rialzo, seppur contenute, saranno in particolare le strutture extralberghiere e le camere meno costose – spiega Gandi -. La misura rientra in un ragionamento più ampio, che ci ha obbligati a rivedere anche il piano tariffario della sosta in città. P urtroppo abbiamo subìto 1,2 milioni di euro di tagli governativi tra il 2023 e il 2024, di conseguenza dobbiamo tenere sotto controllo il bilancio. Vista l’oggettiva tensione sulla parte corrente di bilancio – prosegue Sergio Gandi – chiediamo un po’ a tutti, cittadini e turisti, di concorrere per poter garantire i servizi, anch’essi rincarati negli ultimi tempi. Nelle ultime settimane abbiamo dialogato con le associazioni di categoria, osservando anche quello che accade in altre città e arrivando ad un incremento abbastanza modesto per quanto concerne la tassa di soggiorno – conclude Gandi -. È chiaro che non fa per niente piacere aumentare i costi e preferiremmo agire diversamente, tenendo presente che personalmente mantengo le deleghe sia al commercio che al bilancio. Devo però sottolineare che ha prevalso un senso di responsabilità diffuso, anche da coloro che non condividono la decisione, ma nel contempo comprendono il momento particolare che stiamo vivendo».

«Nelle ultime settimane abbiamo dialogato con le associazioni di categoria, osservando anche quello che accade in altre città e arrivando ad un incremento abbastanza modesto per quanto concerne la tassa di soggiorno»

La storia della tassa di soggiorno a Bergamo

A Bergamo la tassa di soggiorno è stata approvata nel 2011 dall’allora giunta guidata dal primo cittadino Franco Tentorio. È entrata ufficialmente in vigore il primo gennaio 2012, mentre l’ultimo ritocco, datato 2023, porta la firma dell’ex sindaco Giorgio Gori, che aveva alzato il tetto massimo da 4 a 5 euro per notte.

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