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Martedì 01 Aprile 2025
Supermercati, la corsa non si ferma. Discount ancora in crescita
MEDIOBANCA. Nel 2024 stimata una crescita del giro d’affari del 3%. Esselunga ancora al top. Fusini (Confcommercio): l’ascesa delle medie strutture minaccia piccoli negozi e ipermercati.

I supermercati non fermano la loro corsa anche se il calo dell’inflazione l’ha rallentata. Le stime 2024 tratteggiano comunque un futuro roseo per la Grande distribuzione (Gdo) a prevalenza alimentare, attesa a una crescita del 3% sul 2023. È quanto emerge dal report annuale di Mediobanca, presentato lunedì nella sede milanese dell’istituto, a pochi passi dal teatro alla Scala.
I volteggi della Gdo, a livello nazionale, «seguono un biennio in cui l’aumento generalizzato dei prezzi ha spinto le vendite del +7,6% nel 2022 e +7,7% nel 2023», ha spiegato Oriana Romeo, analista dell’Area Studi Mediobanca.
La situazione in Bergamasca
La fotografia del settore è a tinte vivaci anche in Bergamasca: secondo i dati di Regione Lombardia elaborati da Confcommercio Bergamo, infatti, le grandi strutture di vendita sono passate in 5 anni da 41 a 40: di queste, 5 sono nel capoluogo. Ancora più significativi i numeri delle medie strutture di vendita passate in tutta la provincia da 1.049 a 1.068 in 5 anni. Si considerano «medi» le strutture tra i 150 e i 1.500 mq. nei comuni sotto i 10mila abitanti, mentre da 250 a 2.500 mq. nei Comuni sopra i 10mila abitanti.

Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo, vede soprattutto tre tendenze a caratterizzare il panorama provinciale. «La prima è l’accelerazione delle medie strutture di vendita situate al di fuori dei centri storici. Sono scelte perché comode da raggiungere, hanno parcheggi a disposizione e favoriscono una spesa che può essere anche rapida, se il cliente non vuole impiegare troppo tempo. I 1.500 metri quadrati sembrano essere la dimensione di maggior successo nella Bergamasca». Questo a discapito «non solo dei piccoli negozi di paese, ma anche dei grandi supermercati che sembrano offrire un’esperienza di spesa più completa, ma anche che richiede più tempo».
La difficoltà dei piccoli negozi
I numeri provinciali dicono di una sostanziale stabilità, «ma caratterizzata spesso da market che chiudono in centro città, bilanciati da aperture sulle arterie stradali principali». Così come nel resto d’Italia, inoltre, anche nella nostra provincia «abbiamo rilevato uno slittamento dei consumatori che si spostano dai supermercati tradizionali verso i discount. Il motivo è principalmente l’impoverimento delle famiglie», chiarisce Fusini. Infine, una terza dinamica che caratterizza il cambiamento degli acquisti nella Bergamasca «e anch’essa collegata alla perdita di potere d’acquisto, è la riscoperta dei marchi indipendenti. Per contenere la spesa si preferisce scegliere i marchi che la grande distribuzione seleziona per il loro rapporto ottimale tra qualità e prezzo, a discapito dei brand più famosi e costosi».
Fatturati in Italia: leader Esselunga
Sembra aver trovato la quadra Esselunga, che a livello nazionale guida la classifica dei fatturati 2023 fermandosi poco sopra i 9 miliardi di euro. Medaglia d’argento per Eurospin con 8,5 miliardi e bronzo per Lidl che raggiunge i 7,1 miliardi di euro di fatturato. Tre posizioni forse irraggiungibili, considerando che la quarta posizione, occupata da Conad, attesta un fatturato di 4,6 miliardi di euro. Esselunga è peraltro prima al mondo in quanto a vendite per metro quadro al netto di iva sul proprio mercato domestico. Con 15.971 euro per mq supera tutti i principali operatori internazionali. A distanza le britanniche Tesco (seconda con 13.701 euro) e J Sainsbury (12.248 euro, terza).
Fatturati in crescita anche per i discount
Non stupisce gli analisti la presenza di due discount nelle prime posizioni per fatturato. A guidare le scelte di acquisto degli italiani, si legge nel report, sono infatti il risparmio nel 75% dei casi, il benessere nel 65%, il piacere (58%), la sostenibilità (53%) e il servizio (49%). «Il minor potere di acquisto - suggerisce Mediobanca – ha portato ad un approccio agli acquisti sempre più attento e frequente, da cui consegue una marcata riduzione sia dei prodotti non indispensabili, sia degli sprechi e delle scorte domestiche». Con un conseguente aumento degli scontrini dei discount, il cui fatturato è cresciuto del 9,2% tra il 2022 e il 2023 (+9,3% nel quinquennio), a fronte di una crescita del +7,3% degli altri operatori (+5,7% nel quinquennio). Spicca la marginalità: l’Ebit margin dei discount si attesta nel 2023 al 4,8%, staccando il 2,3% degli altri gruppi.
Il carattere familiare della Grande distribuzione Italiana
Caratteristica peculiare (e lama a doppio taglio) della Gdo italiana è il suo carattere familiare. «Le famiglie controllano in maniera totalitaria l’85,4% delle aziende non cooperative», riporta il report, mentre sono assenti i fondi di private equity. «L’età media dei soci è di 55,2 anni, più alta per gli uomini (56,5 anni) rispetto alle donne (52,9 anni) e nel 60,5% delle società non cooperative della Gdo italiana, le deleghe operative sono concentrate nelle mani di un solo soggetto». A fine 2024 «l’età media dei board è pari a 59,3 anni con una soglia di accesso prossima ai quarant’anni. Quanto alla composizione dei board per genere, le donne occupano il 19,9% delle posizioni, massima nelle cariche consiliari (27,7%) e minima in presenza di deleghe operative (7,8%). L’84,5% delle donne che entra nei board appartiene alla famiglia proprietaria».
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