Super ecobonus al 110%
«Opportunità per imprese e famiglie»

Per il presidente di Confartigianato Bergamo, Giacinto Giambellini, è «una grossa occasione che, se sarà sfruttata al meglio, potrà dare lavoro alle imprese bergamasche dell’area casa per tre anni».

Anche secondo la presidente dei costruttori edili di Ance Bergamo, Vanessa Pesenti, «rappresenta, almeno sulla carta, una positiva misura di supporto al rilancio, ma deve essere attuata in tempi rapidi e senza complessità burocratiche». Parliamo del super ecobonus al 110% di detrazioni sugli interventi edilizi, impianti di condizionamento ed efficientamento energetico delle case: un’opportunità tanto per le imprese locali del settore - 11.900 nelle costruzioni, 3.500 nell’impiantistica - quanto per i privati. Come dice Giambellini, «il decreto è ancora in itinere» e si sta discutendo in Parlamento come perfezionarlo ma - aggiunge - «il nucleo centrale è comunque molto buono».

«Tante cose ancora da chiarire»

«Tanti aspetti - aggiunge Pesenti - devono essere ancora chiariti, tra cui - ad esempio - i beneficiari (sarebbe opportuno estendere la platea anche alle seconde case e agli immobili delle società) e le procedure di asseverazione dei lavori e di verifica della congruità delle spese sostenute». Per la presidente dei costruttori, inoltre, «deve estendersi almeno fino al 2023, perché per far partire l’incentivo bisogna attendere ancora i decreti attuativi e perché c’è comunque bisogno di più tempo per programmare ed eseguire interventi spesso complessi, altrimenti se ne vanifica l’effetto sia sociale che economico».

Il decreto prevede la possibilità di trasformare le detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito di imposta cedibile. «Il meccanismo dello sconto in fattura - spiega la presidente Ance - prevede che le imprese si facciano carico dei relativi oneri, fino al momento dell’eventuale cessione del credito ad altri soggetti, tra cui gli istituti di credito e gli intermediari finanziari. Allo stato attuale, la cessione diventa possibile solo nel momento in cui si ha evidenza del credito nel cassetto fiscale (nell’anno successivo a quello di esecuzione dei lavori). È necessario quindi consentire l’utilizzo immediato dei crediti d’imposta o dello sconto in fattura».

«C’è la convenienza economica»

Giambellini parte da un dato di fatto e cioè che «più del 70% del patrimonio immobiliare italiano va riqualificato da un punto di vista energetico. Solo che fino a ieri poteva anche non esserci la disponibilità o la convenienza economica, calcolando il risparmio a fronte dell’investimento. Ora invece, con il super ecobonus non più». Tutti se lo possono permettere dato che - calcola il presidente di Confartigianato Bergamo - «l’obiettivo è di far spendere il meno possibile al cliente. Si sta ragionando su percentuali che vanno dal 10 al 15% del valore dell’intervento, ma non abbiamo ancora parametri certi perché in Parlamento si sta lavorando sull’equilibrio economico. il nostro focus è sempre e comunque la salvaguardia del cliente finale».

Ma oltre al basso costo dell’intervento (anche nei condomini sarà più agevole convincere i meno abbienti), bisogna calcolare - rileva ancora Giambellini - «il risparmio a lungo termine sui costi di riscaldamento derivante da una riqualificazione basata ad esempio su una nuova caldaia e l’installazione del cappotto termico». Per poter rispettare l’obbligo di migliorare di due classi la pagella energetica dell’abitazione, potrebbe essere necessario fare entrambi gli interventi.

Secondo Giambellini, «tra opere di isolamento termico su facciate, serramenti, impianti di climatizzazione, pompe di calore e via elencando tutta la filiera del comparto casa, 6 mila imprese solo in Confartigianato Bergamo, potrebbero trarne lavoro e giovamento: carpentieri, muratori, falegnami, idraulici, elettricisti, tinteggiatori, posatori di vetri e infissi».

Del decreto sta discutendo il Parlamento e - dice Pesenti - «grazie alle pressioni di Ance in questi giorni qualcosa si è sbloccato. Il governo pare infatti intenzionato ad allungare i tempi per la fruizione del superbonus, utilizzando anche parte dei fondi europei, a semplificare le procedure creando un portale unico con cui interagire, e a dare maggiori certezze per la cessione del credito d’imposta alle banche perché possano anticipare i soldi necessari per i lavori».

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