Spesa media di 220 euro per lo shopping natalizio

LA STIMA DI CONFCOMMERCIO. In arrivo 735 milioni con le Tredicesime, ma solo il 48% dei bergamaschi farà regali. Aumentano le differenze sociali.

È un gruzzolo decisamente importante, quasi tutto da dedicare ai regali e alle feste natalizie: in Bergamasca le tredicesime valgono complessivamente 735 milioni di euro, e ogni consumatore spenderà poi 220 euro per un «pensiero» da mettere sotto l’albero. È la stima tratteggiata da Confcommercio Bergamo, che calcola una crescita del 7,4% rispetto al 2023. Perché? Sostanzialmente, spiega l’associazione di categoria, succede per «effetto dei maggiori occupati e dell’aumento dei salari».

I dati

In media, considerando dipendenti pubblici, dipendenti del privato e pensionati (650mila persone in tutto), ciascun percettore bergamasco beneficerà in media di 1.130 euro in più. I pensionati hanno già iniziato a ricevere l’accredito dallo scorso lunedì, via via tocca poi ai lavoratori.

Quali saranno le spese?

Ma come sarà speso questo tesoretto? Il 17,43%, cioè 128,1 milioni, sarà assorbito dalle «spese incomprimibili», cioè servirà a pagare le bollette di gas ed energia elettrica. Una buona fetta sarà invece utilizzata per gli acquisti più tipicamente natalizi, anche perché Confcommercio Bergamo rileva una «fiducia in recupero», e ciò «potrebbe favorire il Natale»; non è però tutto roseo, perché «sarà un Natale di differenze sociali più marcate tra chi potrà spendere molto e chi poco o nulla».

Confcommercio Bergamo rileva una «fiducia in recupero», e ciò «potrebbe favorire il Natale»

I regali di Natale

Per Confcommercio, il 48% dei bergamaschi potrà e vorrà fare regali (contro il 45% del 2023), sempre con una tendenza lievemente superiore alla media nazionale (che si ferma al 44,4%); i bergamaschi spenderanno in media 220 euro per i regali, ben il 26,5% in più dei 174 euro dello scorso anno. E se è vero che il «budget è più alto per effetto in parte delle minori spese energetiche», la spesa più alta è dovuta «soprattutto all’inflazione». È un periodo decisamente caldo per i commercianti. «Puntiamo molto su questo dicembre – commenta Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo –. Ci auguriamo che l’effetto tredicesima possa migliorare i consumi che negli ultimi anni erano cresciuti solo per l’inflazione. Finalmente cresce il numero dei bergamaschi che non rinunceranno a fare regali di Natale, con un dato superiore a quello registrato dal 2020 al 2023. La spesa prevista sarà maggiore dello scorso anno per via della maggiore occupazione, del cuneo fiscale, dell’aumento degli stipendi e in termini reali dovrebbe finalmente tornare a crescere dopo l’effetto inflazione degli ultimi anni».

L’ottimismo recente è tuttavia stemperato dal confronto col pre-Covid: «Se il dato è positivo rispetto al 2020, appare negativo rispetto al 2019 e desolatamente lontano dalla spesa media per consumatore registrata fino al 2009 – rileva Zambonelli –. Ad essere in difficoltà è un numero sempre più alto di famiglie bergamasche».

«C’è voglia di normalità»

Anche Confcommercio ha infatti ben chiara la frattura sociale, e «si sta purtroppo esasperando la differenza tra chi potrà fare acquisti senza badare troppo alle spese e chi dovrà rinunciarvi o quasi – prosegue Zambonelli -: questo preoccupa molto il commercio, che da sempre lavora con tutti i segmenti sociali. Eppure nei bergamaschi c’è voglia di normalità, di feste e di regali. Le presenze turistiche e la neve che speriamo arrivi presto in quota contribuiscono a tenere più alta la fiducia e questo non è solo positivo, ma potrebbe fare la differenza sul prossimo Natale».

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