Soft skills e personalità lette dall’IA per aiutare i recruiter

LO STUDIO. Come l’intelligenza artificiale analizza i profili sui social network per prevedere competenze comportamentali e tratti della personalità in chiave lavorativa.

Sono diverse le ricerche che hanno scandagliato il tema del recruiting degli under 27 tramite l’utilizzo dei social. Tra le tante indagini, è particolare quella realizzata da un’Università di Teheran - città dove gli studenti faticano a far rispettare nella realtà i diritti umani - che ha introdotto l’uso dell’intelligenza artificiale per l’analisi dei profili Instagram, con l’obiettivo di prevedere competenze comportamentali e tratti della personalità in chiave lavorativa.

Lo studio, condotto su un campione di 400 utenti, ha utilizzato algoritmi avanzati come Deep Learning e Random Forest per analizzare oltre 56 caratteristiche estratte dai profili. I risultati sono sorprendenti: l’accuratezza media nel prevedere le competenze trasversali è stata del 70%, con picchi del 76% per l’iniziativa e il decision-making strategico. La ricerca ha valutato 16 soft skills, tra cui innovazione, negoziazione, tolleranza allo stress e orientamento alla qualità. Il Deep Learning ha ottenuto le migliori performance, raggiungendo un’accuratezza del 74% per la Continuous Learning e del 75% per la capacità di innovazione.

I risultati dello studio

Un elemento centrale della ricerca è stata l’analisi dei tratti della personalità secondo il modello Big Five che, accennato sopra, include estroversione, coscienziosità, apertura mentale, gradevolezza e stabilità emotiva. Il modello ha mostrato una precisione del 76% nel prevedere la coscienziosità e del 70% per l’estroversione. Tra le competenze più facilmente prevedibili, l’iniziativa e il decision-making strategico sono emerse come le più rilevanti. Interessante è anche l’analisi della lista dei following: il 95% delle caratteristiche più predittive sono risultate collegate ai profili seguiti dagli utenti. Seguire account come quelli di Elon Musk è stato associato a una minore neuroticismo e a una maggiore tolleranza allo stress, mentre seguire account educativi è stato positivamente correlato con la pianificazione e organizzazione. Tuttavia, gli algoritmi hanno mostrato una tendenza a favorire i candidati maschili, con punteggi più alti per competenze come il decision-making e la tolleranza allo stress. Nonostante queste criticità, lo studio rappresenta un passo avanti significativo nell’utilizzo dei social media per il recruiting, dimostrando che i digital footprints possono fornire una visione oggettiva e approfondita delle competenze dei candidati.

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