Smart city, Fae Technology entra nei laboratori del Mit di Boston

L’accordo Gli ingegneri dell’azienda di Gazzaniga per due anni lavoreranno
fianco a fianco sui progetti con i team di ricerca dell’istituto americano.

Fae Technology diventa sempre più internazionale e sigla un accordo di membership fino al 2024 con il Mit Senseable City Lab, gruppo di ricerca del celebre istituto di Boston. L’ufficialità dell’accordo di collaborazione è arrivata nella giornata di venerdì 25 giugno in occasione del convegno organizzato presso l’auditorio di Confindustria al Kilometro Rosso dall’azienda hi-tech con sede a Gazzaniga con i ricercatori della realtà statunitense, finalizzato a presentare alcuni progetti sulla smart city che Fae vorrebbe portare e promuovere anche in Italia, con un occhio particolare a Bergamo. «Con questa collaborazione che diventa ancora più intensa c’è la volontà anche di poter portare dei progetti pilota proprio qui a Bergamo», spiega Simone Mora, ricercatore del Mit Senseable City Lab, responsabile del progetto «city scanner» e anch’egli originario di Casazza, il piccolo centro in Val Cavallina.

Una collaborazione avviata nel 2019

Fae Technology e il Mit lavorano insieme già dal 2019. Da tanto, infatti, l’azienda guidata da Gianmarco Lanza è fornitrice di tecnologia per il laboratorio di ricerca: questa partnership permetterà alle due realtà di collaborare in senso più stretto, intervenendo in maniera più diretta sui progetti anche a livello ingegneristico, oltre che permettendo il reciproco scambio di persone tra le due sedi. «L’obiettivo è quello di creare processi virtuosi tra noi e la ricerca, avendo come primo punto la sostenibilità e lavorando per capire come mettere la nostra tecnologia al loro servizio».

La realizzazione del City Scanner

I progetti su cui Bergamo e Boston stanno dialogando da tempo, infatti, riguardano tutti il tema delle smart city e si concretizzano in particolare nella progettazione e realizzazione del City Scanner, una piattaforma che cattura dati ambientali tramite sensori posizionati su mezzi che si muovono continuamente nel contesto urbano come, ad esempio, la flotta di mezzi pubblici, i taxi, i furgoni dei corrieri espresso o i camion per la raccolta dei rifiuti. Le informazioni raccolte riguardano la qualità dell’aria, il flusso termico dell’ambiente costruito, la sostenibilità degli edifici, la presenza di verde urbano, il traffico veicolare o l’inquinamento acustico e possono partecipare a risolvere questioni poste dalle stesse amministrazioni locali.

Già attivo in molte grandi città del mondo

Come spiega Simone Mora: «Ad esempio abbiamo operato a Stoccolma dove l’amministrazione voleva capire quanto il verde pubblico contribuisse ad abbassare la temperar percepita in estate. Una misura che siamo riusciti a identificare con precisione comparando più informazioni». Già attivo nelle città di Boston, New York, Amsterdam e Stoccolma, il progetto City Scanner risulta potenzialmente applicabile a qualsiasi contesto urbano, piccoli comuni compresi. È anche questo uno dei messaggi lanciato ieri dai protagonisti dell’evento, che ha visto i ricercatori del Mit Senseable City Lab Fábio Duarte, Simone Mora e Martina Mazzarello, presentare le molteplici attuazioni dei propri progetti alle Smart City, davanti agli assessori all’innovazione dei Comuni di Bergamo e Milano, Giacomo Angeloni e Layla Pavone, oltre al sindaco e al vicesindaco di Gazzaniga Mattia Merelli e Angelo Merici.

L’interesse del Comune di Bergamo

Una stimolazione che Angeloni ha colto al volo, invitando Fae a riproporre l’incontro a novembre quando Bergamo ospiterà l’assemblea nazionale di Anci, l’associazione che raccoglie tutti i comuni italiani. «Non c’è dubbio che queste occasioni rientrano anche in un lavoro di attrattività - conclude Gianmarco Lanza, da sempre convinto che l’avere un quartier generale a Gazzaniga non fosse assolutamente un problema all’interno di un mondo globalizzato -. Dobbiamo trarre i benefici di questa globalizzazione e lavorare affinché anche i giovani talenti siano interessati a entrare in Fae».

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