Economia / Bergamo Città
Martedì 02 Gennaio 2024
Saldi al via il 5 gennaio: i bergamaschi spenderanno 145 euro a testa
L’Ascom Confcommercio Bergamo stima che la spesa totale nella Bergamasca sarà di 116 milioni e 800mila euro.
Saldi alle porte, con partenza anche a Bergamo venerdì 5 gennaio. Con il weekend si apre il primo banco di prova per gli acquisti scontati di capi invernali. Le previsioni di spesa di Ascom Confcommercio Bergamo fanno ben sperare, con 145 euro a persona che in media verranno spesi sul nostro territorio. Una cifra in rialzo di 6 euro rispetto ai 139 euro del 2023 (erano 134 nel 2022 e 124 nel 2021), ma che purtroppo non basta nemmeno ad assorbire l’inflazione.
Sono oltre 350mila le famiglie che acquisteranno in saldo, con 805.474 bergamaschi dedicati al rito della caccia ai capi scontati, magari già adocchiati in vetrina nei giorni precedenti. La spesa complessiva stimata da Ascom Confcommercio Bergamo è di 116 milioni e 800mila euro. Il 72,5% farà qualche acquisto in saldo in Bergamasca, percentuale superiore a quella nazionale (61,7%), anche per l’importanza degli acquisti di capi della stagione autunno-inverno a queste latitudini.
La spesa nazionale media pro capite è 137 euro
La media di spesa nazionale, rilevata dall’Ufficio Studi Confcommercio, è di 137 euro a persona per un giro d’affari complessivo di 4,8 miliardi di euro e 15,8 milioni di famiglie italiane impegnate nello shopping d’occasione.
«Mai come quest’anno i saldi hanno un valore fondamentale per la tenuta del sistema del commercio tradizionale- spiega il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini -. Veniamo da una stagione difficile. Anche se non si riusciranno a recuperare i margini persi negli ultimi mesi, la maggioranza dei piccoli imprenditori attende i saldi per sostenere le vendite e per riallestire i negozi con le nuove collezioni moda e fare acquisti per la nuova stagione».
Nuove regole del Codice del Consumo
Come già accaduto con i saldi estivi, a garanzia di chi acquista ci sono le ulteriori tutele del nuovo Codice del consumo, che cambia le norme su sconti, promozioni e liquidazioni. In particolare, l’obbligo di indicare il prezzo praticato nei 30 giorni antecedenti l’avvio degli sconti, con il rischio di sanzioni fino a 3098 euro.
«Zona d’ombra: i saldi tutto l’anno»
Sui saldi invernali in arrivo restano però anche delle zone d’ombra. Sono quelle denunciate da Diego Pedrali, presidente del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo e consigliere nazionale Federmoda, che punta il dito contro la pratica dei pre-saldi e con gli sconti tutto l’anno: «Una consuetudine purtroppo consolidata, che è bene ricordare quanto sia completamente fuori norma, che il nuove codice del consumo va a regolamentare a tutela dei consumatori. Sconti e saldi non andrebbero mai anticipati. Questi, in aggiunta al Black friday (che per alcuni esercenti dura non due giorni, ma settimane), contribuiscono a creare una gran confusione nei consumatori e un’importante disparità tra i commercianti che li applicano e i commercianti che non li applicano perché non sostenibili. I saldi devono essere visti come un elemento per rilanciare i consumi, ma devono essere saldi veri e di fine stagione, senza continue promozioni e pratiche illecite e scorrette. Il commercio può anche resistere, soprattutto ora che abbiamo assorbito tanti costi per non riversarli sui consumatori, senza svendersi per mantenere i giusti margini tutto l’anno».
Regole di base per gli acquisti
Cambio merce
La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi
Non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti
Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
Prodotti in vendita
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo
Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
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