Risparmio, record di depositi sui conti
In Bergamasca 2 miliardi in più in 7 mesi

Il risparmio sembra abbia rincorso il virus per riempire i forzieri bergamaschi. Da gennaio a luglio di quest’anno Bergamo, che per tre lunghi mesi ha sofferto più di tutte le altre province italiane l’incalzare del coronavirus, ha giocato in difesa e accantonato 2 miliardi di euro in depositi bancari e postali.

Un’accelerazione fortissima rispetto al passato – in valore assoluto solo Milano ha fatto meglio – pari a circa un quinto della crescita che si è verificata in tutto il decennio precedente. Che in questa fase i bergamaschi siano i campioni lombardi del risparmio lo dicono i numeri. Nei primi sette mesi, secondo i dati Banca d’Italia, tra le province lombarde Bergamo, con una raccolta pari a 2 miliardi di euro, è seconda solo a Milano, più 6 miliardi, e prima di Brescia che ha registrato un aumento di circa 1,7 miliardi di euro. In termini relativi Bergamo ha realizzato l’incremento percentuale più alto (+6%) tra le tre province lombarde «più ricche», Milano è aumentata del 3% e Brescia del 4%.

Tendenza storica

La tendenza a crescere era già ben delineata: nel periodo 2010-2019 i volumi di raccolta della clientela bergamasca sono passati da 21,683 miliardi di euro a 32,281, segnando un aumento pari al +49%. Dopo la crisi finanziaria del 2008-09, i risparmiatori hanno preferito mettersi alla finestra e parcheggiare i loro tesoretti sui conti correnti pur scontando rendimenti pari allo zero, se non in taluni casi addirittura negativi. Decisioni certamente dettate dall’incertezza della situazione economica italiana e internazionale e, probabilmente, forzate dalla paura che riservava il domani. Una paura che la pandemia ha solo acuito come commenta Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo: «L’incremento dei depositi a Bergamo, rappresentato dai dati elaborati da Banca d’Italia, è conseguenza dell’incertezza che stiamo vivendo che porta le famiglie bergamasche a rafforzare la propria propensione al risparmio e le aziende a rallentare i propri investimenti. Proprio per questo è importante ripristinare la fiducia di famiglie e imprese procrastinando le misure intraprese come la moratoria e la sospensione delle rate, stimolando la domanda e i nuovi investimenti attivando così una fase di rilancio». E aggiunge per sottolineare il ruolo che hanno gli istituti di credito nella ripresa dell’economia del Paese: «Intesa Sanpaolo ha fatto la sua parte in questi mesi mettendo in campo già da febbraio numerose iniziative a supporto dell’economia reale e, più di recente, attivando la cessione del credito sugli incentivi previsti dai meccanismi del Superbonus, Ecobonus legati al sistema casa».

Il fenomeno bergamasco trova spazio anche nelle banche del territorio come la Banca di Credito Cooperativo di Treviglio che ha segnato una crescita semestrale della raccolta in linea con i dati provinciali. «Nel corso di questi anni – conferma Giovanni Grazioli, presidente di Bcc Treviglio – abbiamo osservato un continuo aumento dei volumi di raccolta. Aumento che si è ulteriormente rafforzato nel primo semestre 2020 segnando un ulteriore + 6% nei depositi dei nostri correntisti. Ritengo che le motivazioni che hanno determinato questo ulteriore incremento siano sostanzialmente da ricondursi a tre fattori. Innanzitutto, l’incertezza che spinge la clientela a depositare il risparmio sul conto corrente, in attesa di vedere che cosa accadrà. Durante il lockdown per ovvi motivi si sono ridotti drasticamente gli investimenti in beni durevoli. E infine, l’iniezione di liquidità immessa nel sistema tra aprile e luglio attraverso i finanziamenti, con garanzia statale, erogati alle imprese per fronteggiare la pandemia ha contribuito, in quei mesi, a rafforzare il volume di raccolta delle banche».

A maggio il picco

Il riscontro è nei dati. I depositi della clientela bergamasca sono aumentati vertiginosamente nel mese di maggio (+ 811 milioni di euro) e hanno registrato una crescita importante anche nei mesi di aprile e luglio (tra i 500 e 600 milioni), meno intensa, invece, quella registrata nei mesi di marzo e giugno.

Il risparmio è una propensione tipica degli italiani che ci è invidiata da molti altri Paesi, anche molto meglio equipaggiati finanziariamente dell’Italia, ma la circolazione di denaro è linfa vitale per il sistema economico, più viene accantonato in attesa di tempi migliori, più i tempi migliori si allontanano.

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