Economia / Bergamo Città
Martedì 04 Febbraio 2025
Riciclaggio, cinque casi sospetti al giorno. L’allerta corre sul web con le criptovalute
I DATI. Il report della Banca d’Italia: nel 2024 in Bergamasca 1.954 segnalazioni, in calo del 3,7% ma resta al terzo posto in Lombardia. Transazioni in monete digitali, «alert» triplicati in Italia.
Cinque al giorno, tutti i giorni. È questo il flusso incessante delle segnalazioni antiriciclaggio in Bergamasca, gli «alert» che gli intermediari finanziari – banche, uffici postali, money transfer, ma anche commercialisti, notai e altri professionisti – sono tenuti a inviare alla Banca d’Italia quando una transazione ha i contorni opachi.
In un anno 1.954 segnalazioni
Nel 2024, secondo i dati appena elaborati da Bankitalia, in Bergamasca sono state infatti 1.954 le «Sos», l’acronimo che indica le segnalazioni di operazioni sospette: un trend in lieve flessione rispetto ai picchi registrati nel 2023 (2.030 segnalazioni, dunque nell’ultimo anno il calo è stato del 3,7%) e nel 2022 (2.128 alert, record storico) ma in linea col 2021 (1.952 segnalazioni), dunque a indicare una sostanziale continuità di fondo. Perché, appunto, spalmate sull’intero anno le segnalazioni dell’anno da poco concluso equivalgono a una media di oltre 5 «Sos» al giorno.
Le segnalazioni vanno dall’uso troppo disinvolto del contante ai bonifici ripetuti con troppa frequenza, dalle transazioni verso Paesi esteri a fiscalità più «opaca» sino a compravendite immobiliari o di quote societarie con profili di rischio
La fotografia è impressa in un report diffuso dalla Banca d’Italia nei giorni scorsi, in cui si traccia un fenomeno con parecchie sfumature. In queste segnalazioni, che dopo una prima valutazione dell’Unità di informazione finanziaria di Bankitalia possono essere trasmesse alla Guardia di finanza e alla magistratura per approfondimenti, fluiscono infatti operazioni di vario profilo: si va dall’uso troppo disinvolto del contante ai bonifici ripetuti con troppa frequenza, dalle transazioni verso Paesi esteri a fiscalità più «opaca» sino a compravendite immobiliari o di quote societarie con profili di rischio. Casistiche sfaccettate, ma accuratamente definite da Bankitalia nelle istruzioni inviate agli intermediari finanziari; dietro queste operazioni si possono celare «semplici» evasori fiscali, ma anche complesse frodi fiscali internazionali o gruppi legati alla criminalità organizzata.
Alert più «selettivi»
La frenata dell’ultimo anno, osservata in Bergamasca ma anche in linea generale a livello nazionale, è in parte spiegata da un elemento: come si legge nei documenti di Bankitalia, «la tendenza alla riduzione del numero delle segnalazioni» si è avviata «in coincidenza con l’obiettivo strategico dell’Unità di informazione finanziaria volto ad accrescere la capacità selettiva dei soggetti obbligati».
Nell’ultimo anno in Italia sono più che triplicate le segnalazioni legate al possibile riciclaggio tramite criptovalute
In altri termini, la Banca d’Italia ha dato indicazioni agli intermediari per essere più «selettivi» nell’attivazione degli alert, privilegiando quelle operazioni su cui erano più fondati gli indizi. Infatti, prosegue Bankitalia, «la riduzione del numero complessivo delle segnalazioni si affianca all’incremento della complessità delle stesse sia in termini di numerosità dei soggetti e delle operazioni segnalati sia, soprattutto, con riferimento alla crescente sofisticazione delle tecniche e degli schemi di riciclaggio rilevati». Non a caso, ad esempio, nell’ultimo anno in Italia sono più che triplicate le segnalazioni legate al possibile riciclaggio tramite criptovalute.
Il primato lombardo
Follow the money, l’economia sporca s’innesta là dove l’economia è più forte. La Lombardia conferma così il suo primato in termini di segnalazioni: nel 2024 nell’intera regione si sono contate 27.832 «Sos», in lieve aumento rispetto al 2023 (+1,3%); Milano, con 16.029 «Sos» (+4,9%) si conferma la prima provincia italiana per segnalazioni sia in valore assoluto sia in rapporto alla popolazione. Bergamo è la terza provincia lombarda, preceduta – oltre che da Milano – anche da Brescia (3.142 segnalazioni, -5,4% rispetto al 2023). L’ultima analisi di Bankitalia, appunto, «sotto il profilo della ripartizione territoriale rileva l’aumento della quota di segnalazioni relative alla Lombardia (al 19,7%)». Un’operazione sospetta su 5 avviene infatti in questa regione.
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