Economia / Valle Seriana
Martedì 01 Novembre 2022
Ricavare contenitori dal kiwi: la sfida bio di BGreen Solutions
Piattaforma innovativa. La «challenge» è lanciata e anche già bell’e risolta, grazie all’intuito di un gruppo di giovani laureandi. La sfida era questa: trovare un sistema di imballaggio «bio» per parti di macchine medicali.
Una necessità per la Lamiflex - azienda di Ponte Nossa che si occupa della trasformazione di materiali compositi - che ha potuto contare sulla soluzione individuata da un team giovane. Questo grazie a BGreen Solutions, piattaforma che «risolve problemi» ricorrendo alle biotecnologie e alle conoscenze nell’ambito della sostenibilità. L’iniziativa è stata presentata qualche tempo fa al Kilometro Rosso, davanti a una platea di un centinaio di persone, e l’obiettivo è «rivolgerci alle imprese che vogliono seguire un percorso all’insegna delle biotecnologie e della sostenibilità», come spiega Ugo Ghilardi, presidente di BGreen Technologies, start up nata a fine 2019, che opera nel settore delle biotecnologie industriali.
Un’altra sfida, che questa volta interessa un’azienda laziale, è ricavare contenitori di alimenti perlopiù monouso in plastica riciclata dagli scarti di coltivazione del kiwi, della canapa e da quelli lattiero caseari, uniti a granuli plastici «biobased». Senza dimenticare il progetto che riguarda il Cotonificio Albini: ottenere una colorazione naturale dei tessuti - in questo caso cotone - ricorrendo ai pigmenti prodotti dai funghi filamentosi, meglio conosciuti come muffe, dicendo così addio ai solventi.
Dove possono trovare una concreta applicazione queste innovative soluzioni è presto detto: «I settori principali sono il tessile, quello dei materiali compositi, il farmaceutico e il nutraceutico, ma anche biofood e biofeed (alimenti per animali, ndr)», precisa Ghilardi. Uno dei vantaggi della piattaforma è che aggrega più figure professionali: imprenditori, ma anche il mondo dell’università, in modo da mettere a disposizione delle aziende un ventaglio di competenze. «Entro tre anni - continua Ghilardi - puntiamo a realizzare una bioraffineria per composti su grande scala». E nel frattempo per il 2023 è prevista la terza edizione di BioTopics, l’evento di riferimento per l’attività delle biotecnologie.
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