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Lunedì 11 Novembre 2024
Rc auto, stangata silenziosa: aumenti per due miliardi
LA DENUNCIA. Una «stangata silenziosa» che in 2 anni ha pesato 2 miliardi nelle tasche degli automobilisti Italia.
Sarebbe infatti questa la mole degli aumenti dell’Rc auto dal 2022 ad oggi, secondo un rapporto del Codacons su dati Ivass. L’associazione dei consumatori calcola un aumento medio delle tariffe di 61 euro che, moltiplicati per i 32,9 milioni di auto, si traducono in 2 miliardi e passa. In Italia il prezzo medio della polizza Rc auto infatti è passato dai 353 euro di gennaio 2022 ai 414 euro di settembre 2024, con un rincaro complessivo del +17,3%.Parecchie, si sa inoltre, le differenze tra le diverse province con 12 città che hanno registrato una crescita media delle tariffe superiore al 20%. Il record spetta a Roma, dove il costo della polizza è passato dai 379,7 euro di inizio 2022 agli attuali 483 euro, con un aumento del 27,2% e una maggiore spesa in media pari addirittura a +103 euro ad assicurato.
La classifica delle città
Tra le città più penalizzate Cagliari, dove le tariffe salgono del 22,5% (quasi +79 euro a polizza), Pordenone (+21,5%), Massa-Carrara e Caltanissetta (+21,3%). Solo 4 città nel periodo considerato registrano incrementi medi inferiori al 10%: Reggio Calabria +4,4% (+17,4 euro ad assicurato), seguita da Cosenza (+7,9%, +24,7 euro) e Catanzaro (+8,6%, +28,7 euro). Il costo più alto dell’Rc auto si registra a Prato, con una media di 601 euro a polizza, in aumento del +19,2% su gennaio 2022 pari a circa +97 euro ad automobilista; al secondo posto Napoli con 595 euro, con un aumento più contenuto rispetto a due anni fa, +11,6%. Il prezzo più basso si registra invece ad Enna (294 euro).
Le proposte sul tavolo
L’aumento delle tariffe è ingiustificato, secondo l’associazione, che ricorda gli 8 miliardi di euro di profitti delle compagnie assicurative nel 2023 e chiede» un attento monitoraggio sul settore teso ad accertare le cause degli spropositati rincari assicurativi a danno degli utenti». Ad intervenire sull’argomento anche i periti: le associazioni che li riuniscono hanno scritto a Mister Prezzi suggerendo una serie di interventi per la riforma del settore. Per i periti infatti non funzionano i risarcimenti diretti che dovrebbero tornare ad essere facoltativi, mentre i certificati di assicurazione dovrebbero essere portabili come accade in Francia. Servirebbero poi tra l’altro norme più stringenti per le scatole nere e perizie più trasparenti e accessibili, standard di formazione e certificazione, la revisione del meccanismo di compensazione forfettaria, l’eliminazione delle clausole limitative del risarcimento integrale, riparazioni conformi alle indicazioni della casa madre, uniformità del valore commerciale dei veicoli.
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