RadiciGroup, 2021 partito con slancio. «Pronti a cogliere nuove opportunità»

Il presidente Angelo Radici: nel 2020 risultati positivi, meglio del previsto, mantenuta la solidità finanziaria. Quest’anno previsti 63 milioni di investimenti per tenere alto il livello tecnologico all’insegna della sostenibilità.

Cogliere le sfide. È nei momenti critici che bisogna avere capacità visionaria. Guarda avanti, senza però abbandonare il pragmatismo che lo contraddistingue, Angelo Radici, presidente di RadiciGroup - multinazionale orobica leader nei business della chimica, dei tecnopolimeri, delle fibre e dei non tessuti, che opera con 3.000 dipendenti in 15 Paesi - che guida insieme ai fratelli Maurizio e Paolo, rispettivamente vice presidente e consigliere in cda.

Lo fa supportato dai positivi risultati nel primo trimestre del 2021: «Fatturato e margine operativo lordo sono in crescita in quasi tutti i settori di business, nonostante il forte aumento dei costi delle materie prime di questo periodo. Ci stiamo anche misurando con la difficoltà del loro reperimento sul mercato, in questo momento anche negli stabilimenti bergamaschi abbiamo rallentato l’attività parliamo di un 10-15% a seconda dei reparti, una situazione comunque gestibile». Lo sguardo resta, comunque, puntato sull’andamento della pandemia che continua ad vere impatti importanti sul fronte economico. «La lotta al Covid non è ancora vinta, avanti convinti con le vaccinazioni, assumiamo i medici che servono e facciamo più attenzione rispetto all’anno scorso per non trovarci sorprese in autunno».

A dare sostegno anche i numeri con cui il gruppo ha chiuso l’esercizio 2020: fatturato consolidato di 1,019 miliardi di euro, con una flessione, rispetto al 2019 che si è fermata al 6,7%. «Risultato quasi inaspettato se ripenso alla situazione di un anno fa - ammette il presidente - Fino a luglio abbiamo lavorato al 50% delle nostre capacità. Un disastro». La ripresa degli ordini a partire da agosto ha permesso di recuperare quanto perso nei mesi centrali.

«L’obiettivo non era certo quello di chiudere con un utile, ma almeno di difendere la solidità finanziaria». Obiettivi centrati entrambi con un margine operativo lordo (ebitda) che ha raggiunto i 173 milioni (+4,4% rispetto all’anno precedente) e un utile, al netto di ammortamenti e svalutazioni, di 87 milioni (+8,1%). «Una posizione finanziaria netta positiva e con tutti gli indicatori patrimoniali in miglioramento - evidenzia il chief financial officer di RadiciGroup, Alessandro Manzoni - Siamo quindi pronti a cogliere nuove opportunità di crescita: in questa direzione serviranno capitali da investire e la finanza sarà un elemento imprescindibile della sostenibilità». In preventivo 63 milioni di investimenti.

Nel 2020 a trainare la ripresa l’automotive, core business del gruppo con il 50% di fatturato prodotto, ma la vera sorpresa che ha pesato - positivamente - sui conti è arrivata dalla produzione di camici e altri dispositivi di protezione durante la fase più acuta dell’emergenza Covid utilizzando lo Spunbond, un tipo di tessuto-non tessuto che l’azienda gia produceva. «In quel momento ha giocato a nostro favore il fatto di avere la capacità e l’organizzazione per rispondere subito alla richiesta della Protezione civile» spiega Angelo Radici. «Sulla scia di questa decisione si è presentata l’occasione di acquistare un impianto in Germania per la produzione del Meltblown che costituisce lo strato filtrante delle mascherine ma che trova applicazione anche in altri settori della filtrazione industriale. In una settimana abbiamo convocato un cda straordinario e deciso l’investimento, 15 milioni, che ha coperto anche le spese di adeguamento dello stabilimento di Gandino. Da gennaio siamo operativi». Una decisione, presa sulla spinta dell’emergenza che si sta rivelando anche un’opportunità di sviluppo di un nuovo business. «In questo momento nello stabilimento di Gandino la produzione prosegue. L’intenzione è di proseguire guardando non più all’ambito medicale ma all’industria, in particolare i settori chimico e petrolifero dove c’è l’ obbligo di utilizzare dispositivi di protezione con caratteristiche particolari».

Anche nel 2020, inevitabilmente influenzato dalla diffusione della pandemia, il Gruppo ha continuato a investire, 50 milioni la cifra segnata a bilancio, per garantire la competitività delle aziende, tramite un piano orientato all’aggiornamento tecnologico e alla flessibilità degli impianti nonché alla sostenibilità dei processi e dei prodotti. «Malgrado nei primi mesi dell’anno avessimo rivisto i piani al ribasso visto il contesto difficile con cui ci stavamo misurando, alla fine abbiamo investito più di quanto preventivato ma c’erano occasioni da cogliere e l’abbiamo fatto».

Ricerca coordinata
Punto di forza, Radici InNova, la società costituita nel 2019 per gestire e coordinare tutte le attività di ricerca e sviluppo del Gruppo, che nel 2020 ha avviato la sperimentazione su una serie di progetti di importanza strategica su nuovi materiali destinati ai settori dell’automotive, dell’additive manufacturing e della stampa 3D nonchè materiali derivanti da progetti di economia circolare destinati al mondo tessile e dei tecnopolimeri. Un’altra area progettuale ha riguardato lo studio per lo sviluppo di poliammidi da fonti rinnovabili.

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