Ppm, arriva il socio forte tedesco. «Ora ci attende la sfida ai nuovi mercati»

L’acquisizione Brembate Sopra: la maggioranza della società di nastri passa ad Actus Capital. Matteo Pellegrini resta presidente e ad: «Alleanza per obiettivi ambiziosi».

Il gruppo bergamasco Ppm Industries punta a crescere. L’azienda, fondata nel 1993 a Brembate Sopra da Giuseppe Pellegrini leader nel settore dei nastri adesivi per mascheratura nelle costruzioni e nell’automotive, ha firmato un accordo vincolante per la cessione della quota di maggioranza al fondo di private equity tedesco Auctus Capital Partners, in questi anni entrato in diverse società europee di molteplici settori.

La famiglia Pellegrini resta ai vertici

La famiglia Pellegrini resterà comunque alla guida della società con Matteo Pellegrini, 46 anni, che ha reinvestito significativamente nell’operazione e ricoprirà la carica di presidente e amministratore delegato. «Sono molto determinato a dare ulteriore impulso al processo di internazionalizzazione di Ppm Industries entrando in nuovi mercati sfidanti, dove aggiungeremo valore con la nostra esperienza, know-how e best practices. Auctus Capital Partners rappresenta l’alleato ideale per realizzare i nostri ambiziosi obiettivi», spiega Matteo Pellegrini, che con Ppm Industries in questi giorni è a Milano per Ipack-Ima, fiera di riferimento per tutta la filiera dell’imballaggio.

Auctus Capital, nato nel 2001 con sede a Monaco di Baviera, è un private equity orientato soprattutto su attività dal grande potenziale di crescita. Molto variegati i suoi investimenti, dall’automotive alla sanità. In Italia ha già investito nel 2015 nella bresciana Italpresse, che produce macchine per pressofusione per l’industria automotive. Il fondo tedesco ha già fatto sapere che supporterà Ppm nel suo futuro sviluppo sul fronte internazionale. «Siamo entusiasti di collaborare con Matteo Pellegrini per sostenere la crescita di Ppm Industries, leader nel settore dei nastri con un potenziale di crescita in diversi mercati e applicazioni», commenta Nicolas Himmelmann, managing partner di Auctus. Ppm Industries, che ha un marchio proprio, «Q1 Premium Masking Solutions», ma produce anche per aziende terze, ha retto bene nonostante le criticità degli ultimi anni dovute prima alla pandemia, poi ai rincari di materie prime ed energia. L’azienda ha chiuso il 2021 con un fatturato consolidato di circa 100 milioni di euro e le previsioni sono positive anche per il 2022.

«Un progetto di crescita»

Il gruppo conta circa 500 dipendenti nei quattro stabilimenti produttivi: a Brembate Sopra e Calusco d’Adda lavorano circa 200 persone, altre 70 nella controllata di Cannock, nel Regno Unito, e 200 in India, dove l’impresa orobica detiene una partecipazione di maggioranza e controllo nella società Trustin Tape Private con sede a Dahej, nella regione di Gujarat. «Il nostro è un progetto di crescita - specifica Pellegrini - ma i piani strategici e di sviluppo saranno resi noti dopo il closing dell’operazione, previsto intorno alla metà di maggio. La nostra azienda ha una forte spinta all’internazionalizzazione, tant’è che il 96% del nostro volume d’affari deriva dall’export in 56 Paesi nel mondo, Francia, Germania, Spagna e Inghilterra in primis».

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