Economia / Bergamo Città
Lunedì 20 Gennaio 2025
Partita la corsa all’Isee, nei Caf agende piene fino a fine febbraio
IL DOCUMENTO. Fondamentale per ottenere prestazioni come l’assegno unico. In Bergamasca richiedono l’attestazione oltre 150mila famiglie ogni anno.
Puntuale, la corsa è ripartita. Molti giocano d’anticipo, e anche i Caf sono abituati: ormai, fare l’Isee è diventato per la gran parte delle famiglie uno dei primi adempimenti burocratici dell’anno nuovo. Così in Bergamasca, dove l’Isee – l’indicatore della situazione economica equivalente, fondamentale per avere accesso a molte prestazioni sociali, oltre che una richiesta legata alle tasse universitarie – viene chiesto da circa 150-160mila famiglie ogni anno, le agende dei centri di assistenza fiscale sono già quasi del tutto sature sino a fine febbraio. Motivazione principale: l’assegno unico, con la propria posizione da «aggiornare» periodicamente (la scadenza è fissata per il 28 febbraio).
Super lavoro nei Caf
L’assegno unico catalizza la gran parte delle richieste nei Caf, a seguire ci sono i rinnovi per l’assegno d’inclusione e i bonus luce e gas
Oltre al fai da te tramite il portale dell’Inps, il principale riferimento restano i Caf dei sindacati e delle Acli, che insieme elaborano oltre la metà di tutte le pratiche di questo tipo in Bergamasca. «Siamo già al lavoro dal 2 gennaio e le agende si stanno saturando per le prossime settimane – spiega Monica Gardana, responsabile dei Caf della Cisl Bergamo, che nel 2024 hanno elaborato circa 35mila Isee -. L’assegno unico catalizza la gran parte delle richieste, a seguire ci sono i rinnovi per l’assegno d’inclusione e i bonus luce e gas. Fino al 28 febbraio sarà una bella corsa». Negli ultimi 6 giorni lavorativi i Caaf della Cgil Bergamo hanno elaborato 2.567 pratiche Isee, ed entro il 28 febbraio sono già fissati altri 15.188 appuntamenti; di settimana in settimana si dovrebbe arrivare vicini ai numeri del 2024, con 30.214 pratiche Isee. «Al Servizio Caaf – rileva Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare della Cgil di Bergamo – non si prevedono significativi ampliamenti nelle richieste di certificazione Isee in seguito ai contenuti della nuova legge di bilancio, non ci sono novità di rilievo. I numeri danno l’idea dell’importanza che ha assunto l’Isee come strumento di valutazione della situazione economica dei nuclei familiari: all’inizio c’era una fortissima ostilità, ora tutti i Comuni hanno regolamenti Isee e fasce di accesso concordate a livello di Piani di zona. Un indubbio passo avanti».
Di «trend abbastanza simile a quello dell’anno scorso» parla Catia Ravasio, responsabile dei Caf della Uil Bergamo, che hanno elaborato 5mila Isee nel 2024: «Abbiamo riempito le agende fino alla prima settimana di febbraio - aggiunge Ravasio - è iniziata la rincorsa all’appuntamento». Il cambio di passo è stato radicale, negli ultimi anni: «È uno strumento che oggi interessa anche il ceto medio – ragiona Andrea Perico, responsabile dei Caf delle Acli di Bergamo, dove lo scorso anno 17mila persone hanno compilato l’Isee, mentre per il 2025 sono già fissati 9.500 appuntamenti -. Inizialmente era circoscritto alle fragilità, l’assegno unico ha invece allargato la platea di chi lo richiede: è uno strumento ormai richiesto per molti servizi pubblici, anche per questo le pratiche sono aumentate notevolmente».
«Nell’elaborare l’Isee si inseriscono ancora tutti i documenti, dopodiché sarà l’Inps o l’Agenzia delle Entrate a “decurtare” il valore dei titoli di Stato»
Le novità
L’unica sostanziale novità per l’Isee nel 2024, ma dall’impatto circoscritto, è legata a un nuovo criterio: nella determinazione dell’Isee vengono esclusi, fino a un massimo di 50mila euro, i titoli di stato e i «prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato», in altre parole i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. «Per i Caf non cambierà molto – osserva Gardana -: nell’elaborare l’Isee si inseriscono ancora tutti i documenti, dopodiché sarà l’Inps o l’Agenzia delle Entrate a “decurtare” il valore dei titoli di Stato». In concreto, considerando la platea tipica che richiede l’Isee, «nella maggioranza dei casi è difficile trovare investimenti in titoli di Stato oltre questa soglia – ragiona Amboni -. il problema esiste invece per l’Isee universitario (quello richiesto per il calcolo delle tasse, ndr): lì sicuramente ci sono famiglie con più reddito investito i titoli».
Le istruzioni operative per questa novità sono in realtà attese entro 60 giorni. Il governo ha precisato che è stata comunque prevista una «disciplina transitoria di validità delle attestazioni Isee già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione Isee calcolata secondo le regole fissate dal nuovo Dpcm (il decreto, ndr) che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale».
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