Parte da Bergamo lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale italiana

INNOVAZIONE. Il Supercomputer di Fastweb nel campus Aruba di Ponte San Pietro: spazio anche per il «gemello». L’approfondimento su L’Eco di Bergamo in edicola martedì 9 luglio.

Lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale italiana parte da Bergamo. Fastweb ha infatti scelto il Global Cloud Data Center di Aruba di Ponte San Pietro come sede per la sua NeXXt AI Factory, il primo Supercomputer pensato per l’IA generativa nazionale al servizio delle imprese e della pubblica amministrazione. «Parlerà italiano, ovvero si dedicherà a sviluppare MIIA (Modello italiano intelligenza artificiale), avrà così un modello culturale che saprà comprendere meglio le domande delle pmi italiane» ha spiegato l’amministratore delegato di Fastweb Walter Renna lunedì 8 luglio nel corso della presentazione ufficiale nell’auditorium Aruba. Gli altri pilastri della strategia, ha aggiunto, sono il «controllo totale sui dati, custoditi in Italia; cybersicurezza e governance che significa trasparenza e rispetto delle regole».

«Polo tecnologico d’avanguardia»

Il campus orobico scelto «perché rappresenta un polo tecnologico all’avanguardia». «Aruba - ha detto Renna - ci ha fornito una soluzione di alto livello per installare le nostre macchine e ha predisposto già gli spazi per un “gemello” del nostro Supercomputer». A far propendere per la sede bergamasca («sul tavolo c’erano altre opzioni» ha detto l’a.d.), anche il fattore sostenibilità: «NeXXt AI Factory è alimentato con energia al 100% rinnovabile: così riduciamo l’impatto ambientale delle nostre operazioni», ha aggiunto Renna. L’alternativa che si presentava a Fastweb era quella di accorpare il nuovo Supercomputer al cluster di Milano: il rischio, però, era quello di esporsi ad un totale collasso dell’infrastruttura in caso di attacco cyber o di disastro naturale. Il campus di Ponte San Pietro, 200.000 m² , ha il massimo livello certificato di sicurezza.

Valore aggiunto la collaborazione con Nvidia, una delle maggiori compagnia dell’hi-tech

Grazie alla presenza di NeXXt AI Factory, dunque, Bergamo diventa la provincia italiana più all’avanguardia nel settore dell’IA. Merito dell’architettura hardware del Supercomputer targato Fastweb, il primo a portare in Italia un SuperPOD composto da ben 248 schede video H100: non si tratta certo delle enormi cifre fatte registrare da OpenAI, Microsoft, Meta e Google - ciascuna possiede più di 30.000 chip H100 - ma è pur sempre un ottimo punto di partenza. Fiore all’occhiello del progetto, la partnership con Nvidia: la società americana è una delle maggiori compagnie dell’hi-tech, con una capitalizzazione di mercato che ha recentemente superato i tremila miliardi di dollari, sospinta proprio dalle vendite dei chip per l’Intelligenza artificiale.

«Il nostro Supercomputer in Italia, i dati della pubblica amministrazione e delle aziende che utilizzano i servizi non finiscono all’estero»

Anche sul fronte della sicurezza la collocazione del server non è casuale: «Posizionare il nostro Supercomputer in Italia significa che i dati della pubblica amministrazione e delle aziende che utilizzano i servizi non finiscono all’estero: rispettiamo infatti rigorosamente l’AI Act dell’Unione Europea e le norme in termini di privacy e sicurezza dei dati».

NeXXt AI Factory è anche un enorme salto avanti in termini di potenza: si parla di un incremento rispetto ai server di scorsa generazione compreso tra le 10 e le 30 volte nelle operazioni legate all’Intelligenza Artificiale, secondo le stime della società.

Fermi: salto in avanti straordinario

«Il progetto di Fastweb rappresenta un salto in avanti straordinario per la Lombardia e per l’Italia che ci permetterà di costruire un percorso con cui favorire una diffusione consapevole dell’Intelligenza artificiale tra la pubblica amministrazione e le aziende» ha sottolineato l’assessore Regionale all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi . «Uno dei nostri obiettivi - ha aggiunto - è aiutare le pmi ad approcciare la rivoluzione dell’IA senza farsi travolgere: un’Intelligenza artificiale che parla italiano, etica e certificata può essere la risposta».

La Regione da pochi giorni ha dato il via a una cabina di regia sul tema, insieme ai primi Stati Generali dell’IA in Lombardia. «Metteremo a disposizione un fondo da 200 milioni di euro per lo sviluppo delle tecnologie e delle relative competenze nei prossimi cinque anni, un altro tema si cui è necessario porre l’attenzione».

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