«Parlerò al Forum sul clima, un onore l’invito di Al Gore»

RODOLFO PINTO. Fondatore di «Superurbanity», parteciperà al 56° Climate Reality Training, che si apre giovedì 27 giugno a Roma.

È arrivato dagli Usa, e più precisamente dall’ex vicepresidente statunitense Al Gore, l’invito al bergamasco Rodolfo Pinto, a partecipare al 56° Climate Reality Training che si apre giovedì 27 giugno a Roma. L’imprenditore, 33 anni, laurea in Giurisprudenza alla Bicocca e master in management dell’Innovazione al Politecnico di Milano, nel 2022 ha fondato «Superurbanity», società di Urban Tech (la sede è a Bergamo in via S. Bernardino) che sviluppa strumenti digitali per generare impatto sostenibile su scala urbana.

Sarà uno dei relatori della tre giorni, promossa dalla fondazione The Climate Reality Project di cui l’ex presidente americano è fondatore, che riunirà duemila partecipanti provenienti da tutto il mediterraneo per discutere di cambiamenti climatici e sostenibilità al centro congressi «La Nuvola», progettato dell’architetto Massimiliano Fuksas.

«Essere stato invitato a portare la mia esperienza ad un tavolo così prestigioso è una grande emozione- commenta Pinto -, così come lo è essere stato selezionato da Al Gore, una delle figure più influenti del nostro tempo su una tematica fondamentale come quella del cambiamento climatico che proprio per il suo impegno su questo tema ha vinto il Nobel per la pace».

La storia di Rodolfo Pinto

Il giovane imprenditore bergamasco porterà al forum la sua esperienza personale e quella della sua azienda in virtù del titolo di «Local Hero» che gli è stato attribuito per il suo impegno nel progetto Heroes Never Sleep promosso dalla Global shapers community del World Economic Forum dopo sette anni come coordinatore di «Bergamo Smart City» e membro del board della Green energy storage (Ges), società climate tech con sede a Trento. Ges ha recentemente ricevuto dall’Unione europea e dal governo italiano il via libera per l’accesso a fondi per 53 milioni di euro del progetto Ipcei Batterie 2, dedicato alla ricerca e sviluppo di soluzioni innovative lungo l’intera catena del valore delle batterie.

«Bisogna collaborare con il territorio, creare sinergie con gli enti del terzo settore e porsi traguardi condivisi non solo su temi climatici ma verso tutti gli obiettivi della agenda Onu»

«Cosa possiamo fare per migliorare la sostenibilità delle aree urbane? Quale il contributo che possono dare le aziende?» le domande a cui cercherà di dare risposte il ceo di «Superurbanity», davanti a una platea composta anche da molti giovani. «Un’azienda per dirsi realmente sostenibile - spiega - deve intraprendere politiche di sostenibilità: redigere i bilanci che hanno spesso a che fare con la riduzione delle emissioni di Co2 per esempio, ma solo questo non è sufficiente. Bisogna collaborare con il territorio, creare sinergie con gli enti del terzo settore e porsi traguardi condivisi non solo su temi climatici ma verso tutti gli obiettivi della agenda Onu». Pinto condividerà la sua esperienza sul campo, strettamente legata alla città di Bergamo. Dallo scorso aprile la start up bergamasca, composta da un team di una decina di persone (tutti con profili hi - tech) ha lanciato la piattaforma ForImpact, «un’alleanza territoriale» tra il comune di Bergamo e oltre 40 aziende del territorio con lo scopo di azzerare le emissioni di Co2 entro il 2030.

«Il software che abbiamo sviluppato - precisa -ha due componenti: la prima di governance, che permette al comune di gestire un’agenda condivisa con i propri stakeholder e monitorare il raggiungimento degli obiettivi anche tramite la raccolta dei dati; e poi un secondo portale che è pubblico e consente di coinvolgere anche la cittadinanza per renderla partecipe e al tempo stesso educarla e di conseguenza ampliare la platea di aziende che vogliono aderire al progetto». Una grande svolta se si pensa che 3/4 delle emissioni di Co2 viene prodotta in città. «Sostenibilità vuol dire, oltre che riduzione delle emissioni e delle azioni alterano il clima, anche sviluppo innovativo e tecnologico». «Sono convinto che solo attraverso la tecnologia si possano trovare nuove soluzioni scalabili e realmente sostenibili sotto tutti i punti di vista» conclude l’imprenditore.

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