Economia / Bergamo Città
Giovedì 27 Agosto 2020
Ospedale Covid alla Fiera di via Lunga
«Serve una data certa per il trasferimento»
Dal Comune alla Camera di commercio: tutti concordi nel chiedere il ripristino dell’attività espositiva. Si ipotizza la data del 31 dicembre.
«Chiedo che quel piano ospedaliero sia modificato, perché le aziende bergamasche hanno bisogno della fiera». Non lascia spazio ai convenevoli Giuseppe Epinati, amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova che, inaugurando l’appuntamento di Sant’Alessandro ha colto subito l’occasione per c’entrare il punto: l’ospedale degli alpini, nato durante l’emergenza Covid, non può più restare in fiera, perché il polo deve riprendere la propria attività.
Nonostante la giornata di festa e la soleggiata cornice del centro città, dunque, sono stati le pareti grigie del centro fieristico di via Lunga il grande assente dell’appuntamento che celebra la filiera dell’agroalimentare la questione su cui hanno insistito, fin da subito, sia Epinati, sia Fabio Sannino, presidente di Promoberg. «Sono contento che la ripresa degli appuntamenti fieristici coincida con quello del Santo patrono di Bergamo, un combattente, e mi auguro che questa giornata sia di auspicio per la ripresa economica della provincia» ha commentato, infatti, Sannino. Amministratore e presidente non hanno mancato di chiarire che il dialogo in Regione con l’assessore al Welfare Giulio Gallera è aperto, ma l’appuntamento di sant’Alessandro, alla presenza degli assessori e dei consiglieri regionali, è stata l’occasione per continuare con fermezza a chiedere risposte certe.
Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori lo ha sottolineato, commentando: «Abbiamo messo a disposizione quello spazio in un periodo difficile, prendendo un impegno importante, ma ora chiedo a chi è in Regione di modificare il piano relativo agli ospedali per restituire quell’area alla fiera entro la fine dell’anno». Un appello che rinforza quelli che lo hanno preceduto, arrivato dopo che il primo cittadino ha sottolineato l’attenzione, la cura e la prudenza messa da Promoberg nell’organizzazione di questa edizione della Fiera di Sant’Alessandro, pur nella sua versione smart e small in Piazzale Alpini, come è stata definita dagli stessi promotori.
Anche per questo l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, intervenendo subito dopo, non ha potuto far cadere nel vuoto la domanda: «Abbiamo di fronte due sfide, da una parte il contenimento della diffusione del virus, dall’altra la ripresa normale e ordinaria dell’economia di questo territorio e credo che il tema della fiera sia giusto, per questo lo porterò avanti con i miei colleghi». Tra i presenti anche l’assessore regionale al Turismo, Marketing e Moda Lara Magoni, che ha partecipato nelle scorse settimane a un incontro proprio sul tema e commenta: «Ci sono buone prospettive, ma dobbiamo attendere il parere di chi è competente in materia sanitaria».
Sembra possibile, dunque, che entro la fine dell’anno la Fiera di Bergamo possa tornare a riappropriarsi dei propri ambienti e ricominciare a progettare i propri appuntamenti. Quello che cambierebbe davvero la prospettiva, in realtà, sarebbe solo la certezza di una data che ancora manca, come ribadisce Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio di Bergamo: «Avere una data certa è indispensabile. Quella del 31 dicembre potrebbe essere una scadenza condivisibile e auspicabile per tutti, che permetterebbe di organizzare la prima manifestazione a febbraio, ma abbiamo bisogno di una decisione chiara quanto prima per poter tornare a operare e programmare con maggiore serenità».
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