Orobica Cicli verso lo stop: dieci giorni per una soluzione

LA VERTENZA. Ci sono i giorni contati per trovare una soluzione al caso dell’Orobica Cicli, l’azienda di Endine Gaiano che ha annunciato lo stop dell’attività - l’assemblaggio di biciclette - a fine mese.

Per i 51 dipendenti ancora non ci sono certezze e l’incontro del 20 maggio in Regione Lombardia non è stato risolutivo: ne è stato fissato un altro il 29 maggio. L’11 giugno l’azienda potrebbe inviare le lettere di licenziamento.

La Fiom-Cgil Vallecamonica e Sebino insiste sull’importanza della cassa integrazione straordinaria di un anno (punto su cui l’azienda non ha fatto aperture finora) e sostiene che, considerando che una decina di lavoratori avrebbe trovato un’alternativa lavorativa, qualche persona potrebbe agganciare la pensione grazie a 12 mesi di Cigs a 24 mesi di Naspi, la quota di dipendenti che beneficerebbe dell’ammortizzatore sociale si andrebbe ad abbassare, con minori costi a carico della società. Per la Fiom è importante coniugare incentivi e cassa e «abbiamo suddiviso i lavoratori in questi tre gruppi per tenere insieme tutti i dipendenti - dice Andrea Capelli - perché ogni situazione è diversa, c’è chi ha la possibilità di uscire subito e chi ha più difficoltà nel ricollocarsi».

Dal canto suo «la Fim-Cisl resta in attesa del prossimo incontro che dovrebbe essere definitivo per capire se ci sono dei movimenti diversi rispetto a quanto discusso fino a oggi», come spiega Luca Tonelli. L’attesa c’è sia per «ciò che emergerà il 29, sia per il possibile acquirente con cui dovrebbe prendere contatti anche la Regione - afferma Tsegereda Weldegebral della Uilm-Uil - e anche per le aziende della zona interessate ad assumere».

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