Orobica Cicli in Regione incentivo, ma niente Cigs

VERSO L’ACCORDO SEPARATO. La partita si chiude come si è aperta: con l’impegno a riconoscere un incentivo economico ai lavoratori, ma senza ammortizzatore sociale.

L’Orobica Cicli di Endine Gaiano, che, a causa dello stop delle commesse da parte di Decathlon, ha deciso di cessare l’attività di assemblaggio di biciclette a fine mese, anche dopo l’audizione del 29 maggio in Regione Lombardia tira dritta per la sua strada: 400 mila euro sul tavolo da dividere tra 51 addetti (suppergiù 7.800 euro lordi a dipendente). Nessuna apertura, invece, sulla possibilità di ricorrere a 12 mesi di cassa integrazione straordinaria: ai lavoratori restano due anni di Naspi.

Non è insolito non accedere alla Cigs (la Maier Cromoplastica di Verdellino, non unica, fece lo stesso nel 2022), ma - di norma - è la via preferenziale a tutela dei lavoratori. E ora è molto plausibile che si vada verso un accordo separato tra le parti. Con la Fiom-Cgil Vallecamonica Sebino che ritiene «non percorribile nessuna tipologia di accordo di cessazione di attività senza il ricorso alla cassa integrazione straordinaria». Il perché lo spiega il funzionario Andrea Capelli: «Così si determina un precedente gravissimo nel settore e si preclude sia ai lavoratori, sia all’eventuale futuro imprenditore, che ha manifestato l’intenzione di subentrare nell’attività, di proseguire l’attività produttiva dello stabilimento».

Nessuna apertura, invece, sulla possibilità di ricorrere a 12 mesi di cassa integrazione straordinaria: ai lavoratori restano due anni di Naspi.

Luca Tonelli della Fim-Cisl rileva che «il montante economico complessivo (tra incentivo, Tfr, ferie, eccetera, ndr) sarà corrisposto in tre rate, l’ultima entro novembre, come abbiamo chiesto noi, anziché a gennaio come inizialmente prospettato dall’azienda». Per il sindacalista della Fim la priorità adesso «è rimboccarsi le maniche per ricollocare tutti i lavoratori». Perché si è puntato sull’incentivo lo spiega Tsegereda Weldegebral della Uilm-Uil: «Dato che la strada dell’ammortizzatore sociale non era percorribile e visti i tempi stretti, abbiamo ritenuto opportuno garantire l’incentivo ai lavoratori». E «45 di loro, pari al 90%, ci hanno consegnato una dichiarazione di intenti per aderire all’accordo». Il 4 giugno si terrà un nuovo incontro in Regione, mentre venerdì 31 maggio Fim e Uilm dovrebbero incontrarsi con l’azienda per raggiungere (e firmare) un’intesa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA