Metalmeccanici, corteo e comizio per il rinnovo del contratto - Foto e video

LA MANIFESTAZIONE. Il corteo dei metalmeccanici è partito da piazza Pontida a Bergamo: circa 300 persone hanno sfilato per le vie del centro. I sindacati: «Per far ripartire l’economia bisogna garantire il potere d’acquisto. Aumentare i salari non è solo un diritto, ma una necessità economica».

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Nelle fabbriche il silenzio, fuori il rumore dei fischietti. È stato l’auspicio di Fim, Fiom e Uilm per lo sciopero di venerdì 28 marzo: un’alta adesione di metalmeccanici a sostegno della ripresa della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.

Le tre sigle sindacali hanno indetto otto ore di sciopero e a Bergamo si è svolto nella mattinata un corteo che da Piazza Pontida ha attraversato il centro cittadino per concludersi in piazza Dante. Qui il comizio dei tre segretari generali Emanuele Fantini (Fim), Andrea Agazzi (Fiom) ed Emilio Lollio (Uilm) e gli interventi di sei delegati sindacali di altrettante aziende del nostro territorio.

«Bisogna rinnovare il contratto con il 100% delle nostre richieste, per cambiare il nostro futuro lavorativo», ha detto la delegata del Gruppo Mazzucconi. «Non vogliamo la contropiattaforma di Federmeccanica e Assistal - ha rimarcato Fantini (Fim) -. Sul salario e altri temi ci hanno fatto proposte inaccettabili». All’ordine del giorno non c’è solo la trattativa in salita con Federmeccanica e Assistal, ma, come ha ricordato Agazzi (Fiom), «oggi si sciopera anche per il contratto di Unionmeccanica e lo si fa per difendere un modello contrattuale costruito con la controparte». E Lollio (Uilm) ha sottolineato: «Bisogna essere chiari: per far ripartire l’economia bisogna garantire il potere d’acquisto. Aumentare i salari non è solo un diritto, ma una necessità economica».

«Per far ripartire l’economia bisogna garantire il potere d’acquisto. Aumentare i salari non è solo un diritto, ma una necessità economica»

Le richieste

I metalmeccanici scioperano ormai da dicembre per chiedere il rinnovo del contratto. È sulla richiesta economica in particolare che si è arenata la trattativa: i sindacati chiedono un aumento medio di 280 euro lordi a regime. La manifestazione precedente si era tenuta al Kilometro Rosso, mentre ora hanno scelto le vie del centro città.

La trattativa con Federmeccanica e Assistal è ormai ferma da novembre, ma nonostante l’alto numero di ore di sciopero (otto tra dicembre e gennaio, altre otto a febbraio e con quelle di venerdì si sale a 24) il confronto tra le parti non sembra essere dietro l’angolo.

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