Mercato del lavoro più lento nella Bassa, a Clusone e Grumello: i dati territoriali

IL REPORT. Qui alla frenata delle assunzioni si accompagna un aumento delle cessazioni. I cali più vistosi nei nuovi contratti a Trescore, Lovere e Albino.

Il calo delle assunzioni registrato nella Bergamasca nel primo trimestre del 2024 riguarda tutto il territorio, dalla pianura alle valli, dall’hinterland al lago. A parte il capoluogo, che registra un leggerissimo incremento dei nuovi ingressi nel mercato del lavoro (+0,9%), la fotografia per area geografica del Rapporto presentato venerdì in Via Tasso mostra solo variazioni di segno negativo, a cominciare dal totale provinciale (-4,1%), visto che tra gennaio e marzo 2024 le assunzioni sono state 33.072 contro le 34.472 dello stesso periodo 2023.

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La maglia nera va a Trescore Balneario, dove il decremento è addirittura del -19,5%: nel primo trimestre di quest’anno si sono contati 1.234 nuovi contratti contro i 1.532 di un anno prima. Non va meglio a Lovere, dove le assunzioni sono scese del -15,9%, segno che l’effetto Bergamo Brescia Capitale della cultura dà i primi cenni di rallentamento. Anche in Val Seriana la flessione percentuale è a due cifre ad Albino (-10,7%), solo un po’ più contenuta a Clusone (-7,8%). Arretrano pure Grumello del Monte (-5,8), Ponte San Pietro (-5,5) e la pianura, per quanto qui il fenomeno possa sicuramente essere considerato fisiologico dopo l’exploit di assunzioni dovuto all’apertura dei nuovi insediamenti della logistica: il calo è più significativo a Treviglio (-7%), meno importante a Romano di Lombardia (-1,1%). Stabile, invece, Zogno, con solo -0,1%, mentre Bergamo città sale dello 0,9%.

A fronte di una riduzione generalizzata delle assunzioni, sempre nel primo trimestre 2024 le cessazioni complessive registrate dal Rapporto sul lavoro dipendente si mantengono sugli stessi livelli di inizio 2023 (30.520 a gennaio-marzo 2024 contro le 30.289 del 2023, pari a una crescita del +0,8%).

L’area che registra il maggior incremento delle chiusure dei rapporti di lavoro è quella di Romano (1.861 contro le 1.638 del primo trimestre 2023, quindi +13,6%), seguita a ruota da Clusone (660 contro 589, +12%). A Bergamo città le cessazioni salgono da 11.725 di inizio 2023 a 12.214 (+4,2%), a Grumello del Monte passano da 3.155 a 3.227 (+2,3%). Frenano, invece, soprattutto nelle aree di Trescore (-16,9%) e di Albino (-12,9%), ma anche a Ponte S. Pietro (-3,5%), Lovere (-2,3 %) e Treviglio (-1,8%). Stabili a Zogno (0,3%).

Saldo positivo

Certo, il saldo provinciale fra assunzioni (33.072) e cessazioni (30.520) è positivo di 2.552 unità fra gennaio e marzo 2024, ma le cifre sono ben al di sotto dello stesso periodo 2023 (+4.183) e dei due anni precedenti (+4.134 nel 2022, +3.454 nel 2021). Sono positivi anche i saldi dei singoli centri per l’impiego, tranne per Clusone (-80): Albino 147, Bergamo 1.307, Grumello 205, Lovere 102, Ponte S. Pietro 380, Romano 68, Trescore 209, Treviglio 188, Zogno 26.

Esaminando i dati dal 2019 ad oggi, le assunzioni sul territorio provinciale sono aumentate (l’anno scorso sono state in totale 128.667, di cui 52.711 a Bergamo, contro le 114.772 di cinque anni fa, di cui 44.653 nel capoluogo), fatta eccezione per il crollo del 2020, quando furono in tutto solo 87.679, però i ritmi di crescita non sono più quelli degli anni post-Covid.

L’occupazione bergamasca quindi tiene, nonostante la minore richiesta di manodopera da parte dell’industria (-11,5%), forte anche di un tasso di disoccupazione di appena il 2,9% a fine 2023, e perfino i sindacati non si dicono ancora preoccupati, ma aspettano di vedere i dati del secondo trimestre 2024 per capire se si possa parlare di un’effettiva perdita occupazionale. È indubbio, però, che il quadro dell’ultimo Rapporto sul lavoro sia in chiaroscuro, con nuvole all’orizzonte che si spera possano presto evaporare.

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