Meccanici, aumento di 137 euro in attesa del rinnovo del contratto

A GIUGNO. Nuovi valori Ipca e clausola di salvaguardia: così il salario cresce. Uliano: il potere d’acquisto è salvo. Piccinali: trattativa da chiudere nell’anno.

Buone notizie per la busta paga dei lavoratori metalmeccanici: con il consuntivo Istat sull’inflazione misurata dall’indice Ipca al netto degli energetici 2023 si procederà infatti a un aumento dei minimi tabellari del 6,9%: ciò significa un aumento pari a 137,52 euro già nella busta paga di giugno. Lo rilevano Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, in base a quanto previsto dall’ultimo contratto nazionale del febbraio 2021 sottoscritto con Federmeccanica-Assistal. L’aumento scatta in automatico sulla base della clausola di salvaguardia prevista nel contratto, mentre sta per ripartire la trattativa per il rinnovo 2024-2027.

Clausola di salvaguardia

Soddisfazione da parte sindacale: «Siamo riusciti ad impedire un crollo del potere d’acquisto dei salari metalmeccanici a seguito della spinta inflattiva - spiega il segretario generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano - : la clausola di salvaguardia, conquistata 3 anni fa, consente di ottenere aumenti superiori ai 35 euro pattuiti al momento della stipula. Pertanto a giugno, i metalmeccanici godranno di un incremento di 137,52 euro medi mensili. Chiederemo alle aziende di garantire l’efficacia degli aumenti evitando di operare con gli assorbimenti nei casi di presenza di superminimi individuali». Uliano sottolinea che si tratta di «una soluzione unica nel panorama contrattuale del Paese, frutto di un contratto innovativo.» Intanto il 18 giugno riprende il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale in scadenza a fine mese.

«Abbiamo definito 4 giornate d’incontro. Partiremo con la parte economica per poi affrontare gli aspetti normativi: riduzione orario di lavoro, conciliazione tempo di vita e di lavoro, welfare integrativo, occupazione, ambiente, salute e sicurezza, formazione».

«Aumento che difende il potere d’acquisto»

Anche per il segretario nazionale Fiom-Cgil Michele De Palma, «dopo l’aumento di 123,40 euro mensili dello scorso anno, si registra un altro aumento significativo che difende il potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Con questo importante riconoscimento si procede nella direzione di garantire retribuzioni adeguate al costo della vita e al valore del lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici». Anche il segretario generale Uilm-Uil Rocco Palombella definisce «positivi gli aumenti legati ai nuovi valori Ipca e collegandoli col futuro contratto, fa un appello al governo «perchè metta in campo azioni concrete che aumentino il potere d’acquisto dei lavoratori».

Da parte industriale questo aumento sostanzioso viene visto come ineluttabile: «Fa parte degli accordi e non ci sottraiamo - spiega Agostino Piccinali, presidente del gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo -, anche se i livelli sono elevati e il periodo presenta difficoltà». Sul contratto, un auspicio: «Spero davvero si possa chiudere entro l’anno: è nell’interesse delle due parti concludere velocemente la trattativa - aggiunge Piccinali - augurandoci che ci si possa venire incontro. Abbiamo letto rivendicazioni in cui si parla di aumenti oltre l’inflazione, riduzione d’orario a parità di salari e welfare. Invitiamo il sindacato ad essere concreto e oggettivo, valutando anche la produttività, che in media resta ancora bassa».

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