Mapello, Gotti cresce e rinnova la sede: assunzioni e investimenti

IMPRESE. I componenti per siderurgia della società venduti in tutto il mondo. «Saldatori e carpentieri sempre più difficili da reperire: li formeremo noi».

Sono costruiti a Mapello e vengono installati in tutto il mondo, in Canada, Messico, Egitto, Emirati Arabi fino al Giappone. Sono i componenti metallici prodotti dalla ditta Gotti Giuseppe per una società del gruppo Techint che sostituisce e rinnova gli impianti siderurgici datati con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 prodotte dagli impianti stessi.

Nuovi macchinari

Questa è una delle tante applicazioni dei componenti prodotti della società bergamasca che spazia dal settore siderurgico al petrolchimico, dall’oil&gas alla regolazione del vapore, e che ha in vista per il 2025 l’acquisto di nuovi macchinari tecnologici per i reparti di lavorazione meccanica e saldatura, la ristrutturazione della sua sede di Mapello e l’assunzione di nuovo personale. In previsione c’è anche il rifacimento della copertura di un capannone di 1.800 metri quadrati con l’installazione di un impianto fotovoltaico che potrebbe coprire fino al 30% del fabbisogno totale di energia elettrica.

Era il 1984, quando il fondatore Giuseppe Gotti aprì i battenti della carpenteria meccanica in un piccolo capannone di 300 metri quadrati in Via Maivista a Sedrina e un fatturato di nemmeno 200 milioni di lire. Nel corso degli anni la ditta si è specializzata nella fornitura di componenti per impianti di gestione del vapore di cogenerazione e di scambio termico. Dal 1990 ha iniziato a Curno la produzione di diffusori per turbine a gas e scambiatori di calore. Nel 2009 il testimone è passato al figlio Adamo: è lui a portare avanti l’attività avviata dal padre che dal 2004 si svolge in tre capannoni nel polo industriale di Mapello.

La società è specializzata nella realizzazione di componenti per l’impiantistica del settore energetico, oltre che nella produzione di valvole di by-pass turbina, sistemi di desurriscaldamento, e dissipatori. «Nel corso degli anni – osserva il fondatore Giuseppe Gotti – ci siamo sempre più strutturati aggiungendo di volta in volta nel nostro ciclo produttivo diversi servizi che oggi includono i trattamenti termici, i controlli non distruttivi, le lavorazioni meccaniche e la gestione della documentazione di qualità. In questo modo abbiamo alzato il livello di controllo sulla catena di fornitura e contemporaneamente ridotto i tempi di produzione».

Il 2023 si è chiuso con un fatturato di 5,5 milioni ed un incremento del volume d’affari di quasi il 34% rispetto al 2022

Il 2023 si è chiuso con un fatturato di 5,5 milioni ed un incremento del volume d’affari di quasi il 34% rispetto al 2022. «Per quest’anno – afferma Adamo Gotti - ci attendiamo un fatturato che dovrebbe attestarsi attorno ai 6 milioni con un +10% sul 2023: risultato più che soddisfacente vista l’attuale situazione del mercato. In programma abbiamo l’acquisito di macchinari tecnologicamente avanzati come torni, alesatrici e saldatrici con un investimento di mezzo milione di euro. Ma abbiamo intenzione anche di aumentare i dipendenti, attualmente 21 persone, con nuove risorse da inserire nel reparto meccanica e saldatura. Visto che figure come operai meccanici, saldatori e carpentieri sono sempre più difficili da trovare stiamo valutando l’opzione della formazione “sul campo” gestita direttamente da noi».

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