Made in Steel, l’acciaio in fiera dopo un primo trimestre buono

RASSEGNA. Fino a giovedì la manifestazione più attesa del settore con 300 espositori, tra cui 10 bergamaschi. Mercoledì assemblea Federacciai.

Sono oltre 300 le aziende presenti alla decima edizione di Made in Steel, la fiera dedicata alla filiera dell’acciaio, organizzata da siderweb, che si apre oggi e va avanti fino a giovedì a Fieramilano Rho. Fra loro, 10 realtà bergamasche: Aarte Distribuzione Italia di Lallio, Bonfanti di Ambivere, Gap e Gf-Elti di Sovere, Icmi Forni Industriali di Cisano Bergamasco, La Cisa Trasporti Industriali di Dalmine, Nicoli Trasporti Spedizioni di Albino, Socaf di Osio Sotto e Visconti di Mapello. Rappresentano l’intero comparto della siderurgia, dalla produzione all’utilizzo, passando per la trasformazione e i servizi, logistica compresa e provengono da ventuno Paesi.

Il titolo scelto è «Generations, re-imagining our world» perché «Abbiamo di fronte un mondo nuovo – ha spiegato Francesca Morandi di siderweb in occasione della presentazione dell’evento - un mondo da scrivere, da costruire. Oggi è più che mai urgente unirci in uno sforzo intellettuale per re-immaginare il nostro futuro, dove una nuova narrazione, lungo i pilastri della sostenibilità e dell’innovazione, darà slancio alle nostre imprese».

Nel proprio Dna, Made in Steel ha di non essere soltanto una fiera, ma anche un luogo in cui riflettere sul futuro a breve e medio termine della filiera dell’acciaio nazionale e internazionale. «A siderweb e Made in Steel va il merito di aver stimolato e accompagnato a una maggior apertura un settore spesso autoreferenziale come l’acciaio – ha detto il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi - un percorso che deve saper trasmettere alle future generazioni cultura ed etica. E proprio di sostenibilità e passaggio generazionale parlerò nella mia relazione in fiera». Made in Steel, domani alle 14, ospiterà infatti l’assemblea pubblica di Federacciai, durante la quale sarà distribuita la relazione annuale «L’industria siderurgica italiana nel 2022».

Riguardo la situazione congiunturale, il presidente Gozzi ha evidenziato che la siderurgia ha visto esaurirsi quell’effetto «molla» vissuto nel 2021 e 2022 con la ripresa post-pandemica. «Ora siamo in una fase di rallentamento, per certi versi fisiologico. Nonostante i fattori di incertezza, il primo trimestre è stato ancora buono. Credo che non si debba dare credito ai catastrofisti».

«Dopo un primo trimestre sorprendente, ci troviamo in una fase di ritracciamento - ha aggiunto Riccardo Benso, presidente di Assofermet, l’associazione che riunisce le imprese che commercializzano metalli - la seconda metà dell’anno potrebbe essere caratterizzata da venti non così sfavorevoli per il settore siderurgico: se fossimo aiutati da segnali maggiormente positivi a livello globale, soprattutto a Oriente, allora avremmo sicuramente una spinta maggiore alla ripresa di cui tutto il comparto potrebbe giovare nella seconda parte dell’anno. Ci troviamo comunque in una fase di progressione, anche se più complessa di quello che si poteva sperare».

«Il nostro appuntamento – ha concluso il presidente di Made in Steel Emanuele Morandi - si ripresenta come comunità fisica, spazio culturale, luogo di contaminazione e di ricerca di nuove idee, aggregatore di filiera e di sistema con uno sguardo rivolto al futuro. Questa edizione sarà speciale, segnando un cambio, un passaggio, anche generazionale. Perché gli uomini creano progetti, istituzioni, imprese, ma poi queste hanno bisogno di crescere al di là delle persone che le hanno create, che devono riuscire sempre a trasmettere alle nuove generazioni “il culto del fuoco e non l’adorazione delle ceneri”», citando così il compositore austriaco Gustav Mahler.

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