Logistica e agricoltura, mappature: funziona la «Drone economy»

SCENARI. Confindustria fa il punto sui molteplici utilizzi. «Non è vero che i droni rubino posti di lavoro agli uomini. Creano invece nuove figure professionali per i giovani».

Dalla mappatura di edifici all’agricoltura, dal trasporto merci alle operazioni di salvataggio nei contesti di crisi, ormai i droni sono usati in moltissimi settori dell’economia. I velivoli di nuova generazione sono stati i protagonisti della prima conferenza del ciclo «Open Mind», organizzata da Confindustria Bergamo. A parlare di drone economy», Federico Risi, co-fondatore di Sky Crab, realtà bergamasca attiva dal 2015: «La nostra esperienza pluriennale ci permette di sfatare due miti sui droni. Il primo è che sono poco sicuri: al contrario, gli incidenti sono rarissimi e molte aziende stanno investendo enormi risorse nella sicurezza dei loro prodotti. Il secondo è che “rubano” posti di lavoro agli esseri umani: negli anni, al contrario, i droni hanno creato nuove figure professionali, destinate in particolare ai giovani». Le tesi di Risi sono sostenute da quattro casi d’uso, mostrati alla platea di Confindustria e che evidenziano il tasso di innovazione che i droni hanno introdotto nell’economia in tutti i suoi ambiti.

Trasporto merci e persone

Il primo è quello del trasporto merci: si tratta di uno dei settori in cui i droni vengono impiegati da più tempo, ma anche di uno di quelli in cui la Bergamasca è un’eccellenza mondiale. «Amazon porta avanti da più di dieci anni il suo progetto Prime Air per consegne tramite drone nel giro di 30 minuti. Finora i test si sono limitati agli Usa, ma nel 2024 arriveranno anche in Italia e in Inghilterra. Bergamo sarà una delle prime zone d’Europa a ricevere il servizio, con le consegne che partiranno dai centri logistici di Casirate e Cividate al Piano. L’obiettivo Amazon sono i 500 milioni di pacchi consegnati entro il 2030, riducendo l’impatto ambientale delle spedizioni».

Discorso analogo vale per il trasporto delle persone: «Le aziende sono diverse: la cinese Ehang ha iniziato a fare test a Dubai, ma anche l’americana Airbus e la tedesca Volocopter spingono per l’implementazione dei primi aeromobili a guida completamente automatica per i consumatori. Addirittura, Volocopter vorrebbe avviare un servizio «di linea» da Roma Fiumicino a Piazza San Pietro in occasione del Giubileo del 2025: i fedeli scesi dall’aereo, senza uscire dai controlli di sicurezza dell’aeroporto, si imbarcherebbero su un drone passeggeri, arrivando in Vaticano nel giro di pochi minuti», spiega Risi.

Anche nel mondo agricolo i droni hanno un ruolo trasformativo di primo piano: «ci sono dispositivi già pronti l’acquisto, come il «Dji Aagras T30», che possono mappare i campi e spruzzare acqua e fertilizzanti in modo mirato. secondo le esigenze degli agricoltori. L’ambiente ringrazia, perché si ottimizza l’irrigazione e si utilizzano meno pesticidi, con uno spruzzo di precisione solo dove necessario. Queste tecnologie creano anche nuove professioni nel mondo dell’agricoltura digitale, a cui moltissimi giovani si stanno approcciando in questi anni: l’operatore può dedicarsi all’analisi dati e delle mappe, lasciando che sia il drone a fare il lavoro “sporco”».

Il 3D e Santa Maria Maggiore

Infine c’è il caso dei modelli 3D: per dimostrare le potenzialità dei droni in questo mercato, il co-fondatore di Sky Crab ha mostrato un’impressionante replica della Basilica di Santa Maria Maggiore di Città Alta: «La modellazione 3D è un settore in cui i velivoli pilotati da remoto vengono utilizzati già da tempo. Quello che abbiamo fatto con la cattedrale di Bergamo è stato ricrearne una versione digitale con un altissimo livello di dettaglio tramite 5.000 fotografie scattate da ogni angolazione grazie a un drone. I particolari sono così precisi che abbiamo potuto trasporre in digitale le singole tegole del tetto della chiesa, creando un modello che sarà funzionale alle opere di restauro», conclude Risi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA