L’export orobico perde smalto: -1,5%. Vendite in calo verso Germania e Usa

I NUMERI. Soffrono le esportazioni di macchinari, mezzi di trasporto, gomma e plastica e tessile. Una flessione annunciata nei Paesi europei, mentre sono in controtendenza il Regno Unito e la Cina.

L’export bergamasco perde un po’ del suo smalto - come da attese - e se nel terzo trimestre dell’anno porta a casa un risultato positivo (più 3%), nei primi nove mesi del 2024 registra una piccola perdita (meno 1,5%). Tra luglio e settembre, infatti, il valore delle esportazioni orobiche si attesta a 4,879 miliardi, in crescita rispetto ai 4,735 miliardi degli stessi tre mesi dell’anno scorso. E, va detto, mette a segno un risultato migliore sia di quello lombardo (più 1,4%), sia di quello nazionale (meno 0,1%). Ma è da inizio anno a settembre che presenta qualche nota dolente: i circa 15,2 miliardi di valore delle esportazioni non sono sufficienti a eguagliare i numeri dei primi tre trimestri del 2023 (15,5 miliardi). In questo caso, tra l’altro, si ribaltano anche i rapporti di forza, perché a livello regionale il calo è più contenuto (meno 0,5%) e in Italia pure (meno 0,7%).

Export, l’andamento dei settori

A fare il punto ci pensa il presidente della Camera di commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni: «Nonostante la ripresa delle esportazioni bergamasche nel terzo trimestre - dice - i valori cumulati dell’anno continuano a presentare una variazione negativa sul periodo precedente». E la causa va ricercata «in una sofferenza nelle merceologie di macchinari, metalli di base, mezzi di trasporto e gomma, mentre sono in territorio positivo i prodotti chimici e gli apparecchi elettrici».

Un podio negativo

È spostando l’attenzione sulle diverse aree geografiche e sui singoli Paesi che emerge una lettura più chiara dei dati diffusi ieri dall’Istat. Nei primi nove mesi del 2024, le vendite verso la Germania, ad esempio, subiscono una battuta d’arresto: meno 3,5% a 2,5 miliardi. Non è un bel segnale, considerando che le imprese della nostra provincia vedono nella locomotiva tedesca un punto di riferimento per gli scambi commerciali. Che nel terzo trimestre tutto sommato reggono, segnando un più 0,5%. Segnali negativi arrivano anche da altri due Paesi che rappresentano un baluardo per l’export del nostro territorio e che non a caso si collocano dietro la Germania per valore delle esportazioni, ovvero Francia e Stati Uniti. Le vendite Oltralpe arretrano di ben 6 punti percentuali, mentre quelle verso gli Usa segnano un meno 4,6%. E proprio l’export verso l’America del Nord è preceduto dal segno meno sia nel terzo trimestre (meno 7,2%), sia nei primi nove mesi (meno 3,8%).

A dare man forte ci pensano invece la Cina, dove il nostro export cresce di ben 13 punti percentuali, pur segnando una battuta d’arresto tra luglio, agosto e settembre (meno 12,4%) e il Regno Unito, dove sembrano superate le incertezze che si erano accompagnate al post Brexit: il valore dell’export aumenta del 5,6% nei primi nove mesi e del 14,5% nel trimestre.

Import in leggero aumento

Tirando le somme, il saldo della bilancia commerciale tra gennaio e settembre risulta positivo per 4,953 miliardi, inferiore, però, a quello dello stesso periodo dell’anno scorso (5,225 miliardi), con l’import a quota 10,335 miliardi (più 0,5%).

Per quanto riguarda le diverse categorie di prodotti made in Bergamo, rallentano le vendite all’estero di macchinari (meno 3,6%), mezzi di trasporto (meno 4,6% e addirittura meno 13,8% nel terzo trimestre), metalli di base (meno 7,8%), gomma e materie plastiche (meno 4,2%) e tessile e abbigliamento (meno 2,2%). Mentre si posizionano in territorio positivo i prodotti chimici (più 3%), gli apparecchi elettrici (più 5,8%) e i generi alimentari (più 2,2%).

© RIPRODUZIONE RISERVATA