Lavoro, le donne guadagnano un terzo in meno degli uomini

L’ANALISI. Il gap di genere nelle retribuzioni, specie nel settore privato, è ancora forte anche in Bergamasca: in media, infatti, lo stipendio delle lavoratrici è di un terzo inferiore rispetto a quello degli uomini.

Un risultato che è il mix di diversi fattori, due in particolare: l’elevata incidenza del part time tra le donne e la minor presenza delle donne nei ruoli apicali delle aziende. La fotografia emerge dagli ultimi dati dell’Inps, riferiti al 2023. In quell’anno, considerando tutte le tipologie d’impiego (a tempo pieno o parziale e a tempo determinato o indeterminato) nel settore privato della provincia di Bergamo, le donne hanno guadagnato in media 19.780 euro lordi annui, contro i 30.563 degli uomini. Appunto, la retribuzione media delle donne rappresenta circa il 65% di quella media degli uomini: in mezzo c’è l’equivalente di un terzo di stipendio «eroso» dal gap di genere.

La retribuzione media delle donne rappresenta circa il 65% di quella media degli uomini

A tracciare un solco profondo è ad esempio il ricorso al part time, che ovviamente «abbatte» la busta paga rispetto a chi lavora full time: nel 2023 in Bergamasca hanno lavorato come dipendenti nel privato 160.607 donne, e 76.691 di queste lo hanno fatto da part time; il 47,8%, quasi una su due, ha lavorato part time. Ben diversa la situazione tra gli uomini: a fronte di 225.692 lavoratori uomini del privato (e da questo dato è evidente un altro elemento, cioè il fatto che l’occupazione femminile sia molto più bassa rispetto a quella maschile), solo 26.544 hanno lavorato part time, cioè l’11,8%. C’è poi la questione del «soffitto di cristallo», la scarsa presenza delle donne nei posti di comando delle aziende.

Nel 2023 in Bergamasca hanno lavorato come dipendenti nel privato 160.607 donne, e 76.691 di queste lo hanno fatto da part time; il 47,8%, quasi una su due, ha lavorato part time

I dati forniscono una bussola anche sull’inquadramento nel privato: tra i quadri, il 73,9% è uomo e il 26,1% è donna; tra i dirigenti, cioè le figure più importanti negli organigrammi, ben l’85,7% è uomo e appena il 14,3% è donna. E, di nuovo, ecco una forbice economica piuttosto ampia: un dirigente uomo nel 2023 ha guadagnato in media 158.618 euro, una dirigente donna si è invece fermata a 123.334 euro; tra i quadri, gli uomini hanno guadagnato 75.343 euro e le donne 62.750 euro. Per una effettiva parità, c’è ancora parecchia strada da percorrere.

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