L’avanzata digitale: ormai 4 negozi su 5 con «vetrine» on line

LA TENDENZA. L’83% degli esercizi orobici ha strumenti web. Tutti concordano: con Internet i profitti aumentano. Nembrini (Confcommercio): «Leva strategica decisiva».

Quattro negozi su cinque hanno una presenza on line. E per tanti è proprio il digitale a trainare le vendite. Sono questi i risultati che emergono dal rapporto «Terziario Digitale - Focus Commercio» realizzato da Confcommercio Lombardia. I numeri riguardano tutto il territorio regionale, ma - conferma Confcommercio - sono rappresentativi anche per la Bergamasca.

Il dato che emerge con più forza è che gli esercizi commerciali bergamaschi hanno una presenza stabile su internet, e ormai ce l’hanno da tempo: l’83% dei negozi censiti ha un sito web (18%), un account social (21%) o entrambi (44%, addirittura). Meno di un commerciante su cinque, insomma, non utilizza alcun tipo di piattaforma digitale. Quella di avere una qualche presenza on line è una tendenza consolidata: quasi il 40% dei negozi afferma di essere in rete da almeno 10 anni, mentre una percentuale persino superiore, vicina al 45%, ha fatto il «salto» da più di cinque anni.

Il restante 15% o poco più, infine, è arrivato sui social network o sul web in periodi più recenti, da un anno fa a cinque anni fa: la spinta alla digitalizzazione del commercio prosegue in maniera spedita, ed ormai si può dire sia entrata nella sua fase finale.

Dai social ai canali Whatsapp

Emblematica la scelta dei social network da parte dei negozi: accanto alle intramontabili «vetrine» di Facebook e Instagram, sono in crescita le opzioni business come LinkedIn, ma anche quelle dedicate ai giovani, come TikTok. Molti esercenti stanno inoltre attivando dei canali Whatsapp: una risposta alla necessità di contatti diretti con i clienti anche nell’epoca del digitale, promossa dalla piattaforma stessa con il lancio della funzione “Acquisti” nel 2020 e di «Whatsapp Business» nel 2018. Se i negozianti si spostano on line, una ragione c’è: internet fa aumentare i profitti. Dal rapporto di Confcommercio emerge che il 72% degli intervistati ha visto crescere il giro d’affari dopo l’adozione degli strumenti digitali. Procede invece a rilento l’implementazione degli e-commerce, che per il momento riguarda solo un negozio su quattro - forse per le difficoltà logistiche, informatiche e burocratiche connesse alla fondazione di una “filiale” online. Ma anche qui le soddisfazioni non mancano: metà dei negozianti che hanno aperto un e-commerce ha riscontrato un aumento delle vendite.

«Sfruttare le piattaforme digitali per offrire ai clienti diverse modalità d’acquisto non è più solo un’opzione, ma una necessità. Negli ultimi cinque anni, il commercio ha subito una trasformazione senza precedenti, spinta dall’accelerazione verso l’adozione di strumenti come i social network e gli e-commerce - spiega Roberto Nembrini, presidente del Gruppo Commercio Elettronico di Confcommercio Bergamo -. Il digitale non è solo un supporto, ma una leva strategica per promuovere il commercio tradizionale e integrarlo con esperienze innovative»

«Sfruttare le piattaforme digitali per offrire ai clienti diverse modalità d’acquisto non è più solo un’opzione, ma una necessità. Negli ultimi cinque anni, il commercio ha subito una trasformazione senza precedenti, spinta dall’accelerazione verso l’adozione di strumenti come i social network e gli e-commerce - spiega Roberto Nembrini, presidente del Gruppo Commercio Elettronico di Confcommercio Bergamo -. Il digitale non è solo un supporto, ma una leva strategica per promuovere il commercio tradizionale e integrarlo con esperienze innovative. È la chiave per adattarsi ai cambiamenti del mercato e costruire un futuro in cui tecnologia e tradizione convivono in armonia». Gli fa eco Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo: «Il commercio on line cresce sia in termini di volumi che di importi, guadagnando posizioni rispetto a quello tradizionale. Gli strumenti digitali presentano grandi capacità di richiamo per i clienti, specie se vengono sostenuti da un’adeguata politica promozionale basata sul ritiro in negozio». Per Fusini si è ormai compiuto un punto d’incontro tra negozi fisici e strumenti digitali: «Non è un caso che la maggioranza dei punti vendita si stia posizionando saldamente nel digitale tramite un rafforzamento dei canali di comunicazione, di delivery e di acquisto: è una straordinaria prova di resilienza da parte del commercio tradizionale, compreso quello bergamasco, che sta puntando sempre più sul digitale per promuovere la vendita in negozio».

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