L’Autorità avverte: «Bollette più salate sul mercato libero»

Il mercato libero dell’energia non gode dei vantaggi della concorrenza. Le offerte per luce e gas «appaiono poco attraenti rispetto ai diversi servizi regolati», perché «hanno prezzi normalmente più alti».

A dirlo è il presidente dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), Stefano Besseghini, illustrando la relazione annuale sul 2023 a Parlamento e governo. Una critica ribadita dalle associazioni dei consumatori: per il Codacons le bollette italiane «continuano a essere più salate della media europea», per tariffe più alte «anche a causa di una tassazione eccessiva». L’avvento del mercato libero non ha prodotto finora gli effetti sperati, denunciano i consumatori. Il presidente onorario e responsabile energia di Assoutenti, Furio Truzzi, sollecita un intervento dello Stato «per evitare che gli italiani siano spremuti come limoni» mentre gli extra-profitti degli operatori «vanno eliminati alla radice».

Le stime

Besseghini ricorda che il passaggio al nuovo regime del gas è avvenuto nel gennaio del 2024 ha visto offerte che, per il cliente domestico tipo (con un consumo di 1400 Smc/anno), hanno comportato aumenti di spesa tra il 3,7% ed il 12,5%. Le aste per il transito dal primo luglio nel servizio a tutele graduali per l’elettricità ha determinato un vantaggio per i consumatori di circa 113 euro all’anno a parità di tutti gli altri costi.

L’Arera mette in evidenza il peso, ancora rilevante, che hanno gli oneri di sistema. Protestano i consumatori

Quanto ai clienti vulnerabili per l’elettricità, Arera chiede di cambiare la norma per avere prezzi più bassi in modo che le aste non risultino peggiorative. L’Autorità sottolinea che «gli oneri generali di sistema sono stati una voce rilevante negli ultimi 13 anni e malgrado nei prossimi 5 anni andranno incontro, a misure vigenti, a una significativa riduzione, determineranno ancora un costo rilevante».

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