L’Assegno unico vale oltre 386 milioni: aumenti in arrivo per chi ha bambini piccoli

I DATI INPS. Nel 2024 erogati in Bergamasca 23 milioni in più del 2023. Ne hanno beneficiato 123mila famiglie. Ritocchi verso l’alto per i figli sotto l’anno e i nuclei numerosi.

La rincorsa, poi la stabilizzazione. A quasi tre anni dall’introduzione – la misura era scattata il 1° marzo 2022 – l’assegno unico è una realtà consolidata per le famiglie. In Bergamasca nel 2024 lo hanno percepito 123.488 nuclei familiari (6.565 dei quali hanno figli con disabilità), così da sostenere 203.431 figli (1,65 figli in media per famiglia). La nuova fotografia l’ha scattata Inps e consegna un incremento sotto tutte le voci.

I numeri

Ci sono velocità differenti, però. La platea dei beneficiari è cresciuta solo dell’1% rispetto al 2023 (+1.189 famiglie), ma è comunque un passo in avanti significativo visto che la natalità è in calo; il trend positivo è legato a un maggior numero di domande e a criteri che hanno consentito più «adesioni». Dal 2022, l’anno d’esordio, la crescita è stata di 7.527 famiglie incluse nel sussidio.

L’importo medio mensile per le famiglie è partito dai 240 euro del 2022, è salito a 263 euro nel 2023 (+9,6%) e infine a 277 euro nel 2024 (+5,3%)

L’aumento economico

Quanto all’aspetto economico, l’aumento è frutto di un mix: da un lato l’indicizzazione automatica all’inflazione (maggiore nel 2023, più attenuata nel 2024), dall’altro alcuni interventi normativi che hanno migliorato le erogazioni per alcune tipologie di nuclei. In soldoni, l’importo medio mensile per le famiglie è partito dai 240 euro del 2022, è salito a 263 euro nel 2023 (+9,6%) e infine a 277 euro nel 2024 (+5,3%). Vuol dire, in altri termini, che l’assegno unico ha riversato sulla Bergamasca circa 264,4 milioni di euro di risorse nel 2022, 363,5 milioni nel 2023 (+37,5%, il balzo è notevole perché nel 2022 la misura era partita solo da marzo) e quindi 386,5 milioni nel 2024, 23 milioni in più (+6,3%).

Gli importi e le maggiorazioni della mensilità del mese di febbraio saranno erogati con i valori già aggiornati; gli adeguamenti relativi al mese di gennaio saranno invece corrisposti a partire dalla mensilità di marzo.

Gli adeguamenti

Con l’anno nuovo, il consueto aggiornamento all’inflazione porterà a un generale +0,8% degli assegni. Per ciascun figlio di età inferiore all’anno, l’importo dell’assegno unico è incrementato del 50% fino al compimento del primo anno; i nuclei familiari con almeno tre figli e Isee fino a 45.939 euro avranno per ciascun figlio nella fascia di età 1-3 anni un incremento del 50%; i nuclei con almeno quattro figli a carico riceveranno una maggiorazione forfettaria di 150 euro. Come specifica l’Inps, gli importi e le maggiorazioni della mensilità del mese di febbraio saranno erogati con i valori già aggiornati; gli adeguamenti relativi al mese di gennaio saranno invece corrisposti a partire dalla mensilità di marzo.

Vantaggi e svantaggi

Scavando tra i dati, emerge la fotografia di una misura preziosa soprattutto per le famiglie con più necessità economiche. «Nel passaggio dal 2022 al 2024 – analizza Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare della Cgil – aumenta la percentuale di famiglie collocate nella fascia Isee più bassa, mentre diminuisce la fascia intermedia. L’importo medio del 2024 in provincia di Bergamo è di poco inferiore alla media nazionale; quanto più alto è l’importo, tanto più basso è l’Isee: ci si poteva aspettare un importo medio più basso a Bergamo, visto l’alto tasso di occupazione, ma i dati suggeriscono che evidentemente “pesino” di più le occupazioni a basso reddito». A quasi tre anni dall’introduzione, «come è stato ampiamente dimostrato da varie ricerche – prosegue Amboni – l’assegno unico è stato un vantaggio per alcuni e uno svantaggio per altri. Un vantaggio soprattutto per i lavoratori autonomi, che percepiscono l’assegno senza aver versato i contributi che invece versano i lavoratori dipendenti. Oltre ai casi di disabilità e di reversibilità, i maggiori svantaggi li ha avuti anche chi aveva bisogno dell’Isee per rette e spese sociali e ha visto salire l’indicatore Isee a causa del conteggio dell’assegno come reddito: la situazione dovrebbe cambiare con l’esclusione dell’assegno nel calcolo dell’Isee prevista dalla legge di bilancio, ma solo per bonus nascita e asili nido».

I sindacati: impatto positivo sul sostegno alle famiglie

Per Candida Sonzogni, della segreteria della Cisl Bergamo, «il dato di Bergamo ci rimanda a una misura che ha avuto un impatto positivo sul sostegno alle famiglie: ne è prova che dal 2022 al 2024 è incrementato il numero di coloro che hanno fatto richiesta e ne sono beneficiarie. Improntata a un carattere di universalità per cui come Cisl ci siamo sempre battuti, slegato dalla ricchezza della famiglia in quanto non strettamente legato all’indicatore Isee, è una misura che va sicuramente rafforzata nell’ottica di sostenere le scelte delle famiglie rispetto al futuro dei propri figli, alla genitorialità e alla partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. Progressivamente sono state corrette alcune storture che lo rendevano meno favorevole rispetto agli assegni familiari. Da parte nostra, continua l’impegno a monitorarne l’andamento e a intervenire per garantire equità nei trattamenti a sostegno in particolare delle famiglie meno abbienti e a quelle che ne sono ancora escluse, come, in mancanza di alcuni requisiti, quelle straniere».

Da sapere

Fondamentale è anche sapersi orientare nella normativa. «Si riscontra poca conoscenza da parte di alcuni genitori in merito al fatto che non sappiano che al 18° anno di età debbano indicare cosa stia facendo al momento il figlio – rileva Pasquale Papaianni, coordinatore territoriale della Uil Bergamo -. Inoltre i cittadini stranieri devono, ogni qualvolta rinnovano il titolo di soggiorno, trasmettere copia dell’assicurata (la ricevuta, ndr) dell’appuntamento, del permesso scaduto e dell’appuntamento in questura onde evitare la sospensione della prestazione».

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