La monoposto elettrica made in Bergamo pronta a scendere in pista

IL PROGETTO. L’auto è il risultato della collaborazione tra studenti dell’Università e un pool di aziende orobiche. Dal 4 settembre, il rettore: così i giovani sviluppano competenze avanzate.

Una monoposto elettrica completamente «made in Bergamo», un piccolo gioiello su quattro ruote nato dallo sforzo congiunto di un gruppo di studenti universitari, una trentina di aziende del territorio e di Confindustria, che ha tenuto le fila di questa particolare collaborazione. L’auto non sarà in pista oggi per il Gran Premio di Monza, ma fra il 4 e l’8 settembre prossimi, sul circuito emiliano di Varano de’ Melegari, in occasione della Formula Sae.

Il progetto di realizzare un’auto competitiva partendo da zero, nasce a ottobre 2022, quando tre studenti d’ingegneria dell’università degli Studi di Bergamo, Alessio Culatti, Gabriele Carminati e Simone Vavassori, mossi dalla passione per il motorsport, propongono al professor Paolo Righettini di partecipare alla competizione internazionale tra università: Formula Sae.

Una monoposto elettrica completamente «made in Bergamo», un piccolo gioiello su quattro ruote nato dallo sforzo congiunto di un gruppo di studenti universitari, una trentina di aziende del territorio e di Confindustria

Il primo passo è quello di sondare l’interesse dei propri studenti per tentare la costituzione di un team che possa prendere parte alla sfida che coinvolge oltre 700 atenei in tutto il mondo. L’obiettivo è progettare, sviluppare e realizzare una monoposto da corsa elettrica, mettendo alla prova le competenze ingegneristiche e manageriali dei partecipanti. Una volta realizzata la propria vettura, le squadre si confrontano in quattro giornate: le prime tre sono dedicate alle prove statiche, durante le quali ogni team deve presentare e giustificare i costi, i materiali impiegati e le soluzioni tecniche adottate, oltre ad esporre un business plan per dimostrare la potenziale redditività del progetto. La quarta giornata, invece, è riservata alle prove dinamiche, con le monoposto pronte a macinare chilometri sulla pista per i test di velocità e passo gara.

In totale sono stati 70 gli studenti coinvolti, suddivisi in vari reparti: powertrain, aerodinamica, sospensioni, dinamica, telaio, controllo, comunicazione e business plan

Il rettore dell’Università degli studi di Bergamo Sergio Cavalieri spiega: «Questo progetto non solo permette ai nostri studenti di mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite durante il loro percorso di studi, ma li prepara anche ad affrontare le sfide del mondo del lavoro con competenze tecniche avanzate e una mentalità innovativa». In totale sono stati 70 gli studenti coinvolti, suddivisi in vari reparti: powertrain, aerodinamica, sospensioni, dinamica, telaio, controllo, comunicazione e business plan. Dopo una prima e intensa opera di progettazione e sviluppo, circa un anno fa, a luglio 2023, il progetto è stato presentato a Confindustria Bergamo che, cogliendone le potenzialità, se ne è fatta portavoce presso le aziende del territorio permettendo che la monoposto, da semplice disegno, diventasse realtà.

Costruita ad Albino

La macchina che mercoledì scenderà in pista, infatti, è stata costruita ad Albino, in un capannone del gruppo Fassi, con pezzi forniti tra gli altri da Carobbio, Fondmetal, Msa, Icc, Gc Carminati, Ripamonti meccanica e Tema. L’ala posteriore in vetroresina arriva da Persico, mentre Biesse Racing ha messo a disposizione dei banchi prova su cui verrà testato il motore elettrico per un’analisi post gara.

Batteria e software sono nati a Dalmine in un laboratorio di Abb, con il supporto di Fae Technology e Eutron. Brembo, ovviamente, ha fornito l’impianto frenante, mentre a quello di raffreddamento partecipano i tubi di Unigasket, i raccordi di Allegri e gli innesti di Stucchi. Componenti elettriche sono arrivate da Lovato, mentre Gewiss ha collaborato con gli studenti e fornito il sistema di ricarica della batteria. Le manopole del volante le ha realizzate RadiciGroup, mentre Acerbis ha prodotto l’abbigliamento e il materiale da gara e Stilo ha fornito tre caschi. Al progetto hanno collaborato anche Beta, Dassault Systems, Ansys, Engisoft, Mts, AmKmotion e Borali Auto.

Batteria e software sono nati a Dalmine in un laboratorio di Abb, con il supporto di Fae Technology e Eutron. Brembo, ovviamente, ha fornito l’impianto frenante, mentre a quello di raffreddamento partecipano i tubi di Unigasket, i raccordi di Allegri e gli innesti di Stucchi.

In pista a settembre

La macchina di E-Racing che si prepara a scendere in pista, dunque, non è solo un eccellente esercizio di progettazione, ma un meticoloso lavoro di costruzione, che ha riunito le diverse anime delle aziende bergamasche. «Crediamo fortemente che l’energia, la creatività, l’entusiasmo che abbiamo scoperto in questi giovani siano in grado di generare progettualità interessanti per l’intero ecosistema - sottolinea il direttore generale di Confindustria Bergamo Paolo Piantoni, che aggiunge -; siamo convinti che il mondo delle imprese rappresenti la dimensione ideale per sostenere e amplificare queste potenzialità e accompagnare gli studenti, sia nel raggiungimento degli obiettivi del progetto, sia in una crescita umana e professionale».

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