La meccanica cala nel primo trimestre, imprese attendiste sugli investimenti

LA CONGIUNTURA. Meccatronica e macchinari arretrano rispetto al 2023: attese non positive. Piccinali: «Ciclo produttivo in flessione: pesano il rialzo dei costi e la recessione tedesca»

Una produzione, quello metalmeccanica, che fa fatica in Bergamasca nel primo trimestre di quest’anno ed evidenzia una variazione negativa di maggiore intensità rispetto all’andamento medio della manifattura in provincia. Anche il comparto della meccatronica e dei macchinari, che pure aveva chiuso positivamente il 2023, nel confronto con il primo trimestre dell’anno scorso registra un arretramento produttivo di tre punti (-3,1%).

La variazione del comparto metallurgico e siderurgico è meno sensibile (-1,4%), ma arriva dopo una serie di trimestri negativi. Il tasso di utilizzo degli impianti, per questo comparto, resta fermo da diversi mesi al 70%. Più contrastata la lettura dei dati sul comparto automotive, che in provincia segna un -5,4%, a fronte, comunque, di un tasso di utilizzo degli impianti che rimane sui livelli significativi (oltre il 78%) già sperimentati nel 2023.

Indagine Federmeccanica

La battuta d’arresto nelle lavorazioni trova riscontro anche nel «sentiment» registrato dall’indagine trimestrale che Federmeccanica conduce sulle imprese bergamasche. Qui il consuntivo di produzione e il giudizio su di esso sono misurati in base al saldo delle risposte tra livelli reputati soddisfacenti o insoddisfacenti: entrambi negativi. Lo stesso si può dire per la consistenza del portafoglio ordini.

Ne conseguono, sempre secondo l’indagine, prospettive sulla produzione stabili nel 50% dei casi, o in riduzione per il 27% dei casi e un atteggiamento «attendista» sugli investimenti, in aumento solo per 12 aziende su cento.

Un segnale positivo che emerge dai dati riguarda invece l’assenza di tensioni dal punto di vista della liquidità aziendale, considerata normale o addirittura favorevole dalla totalità dei rispondenti.

«I dati del settore - spiega Agostino Piccinali, presidente del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo - evidenziano la tendenza alla contrazione che caratterizza buona parte dell’industria nel primo trimestre 2024 e delineano un ciclo produttivo in flessione, sia per quanto riguarda la siderurgia, sia per il comparto della meccanica, che fino alle scorse rilevazioni aveva mantenuto una sua dinamicità».

«Decisivi i segnali della politica»

Per Piccinali «pesano diversi fattori, quali l’andamento recessivo della manifattura tedesca, il rialzo dei costi per diverse materie prime e dei trasporti, il generale clima di tensione ed incertezza sui mercati internazionali. Stiamo vivendo nel complesso un quadro di attesa, come del resto buona parte dell’Europa, dove diventano decisivi i segnali della politica. Occorre rimettere l’industria al centro del Paese con piani e norme di contesto semplici, stabili, durature e gesti concreti, come l’attuazione del piano Transizione 5.0, attesa da tempo, leva importante per orientare crescita e investimenti»

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