La «forbice» si è allargata: lo stipendio dei dirigenti sette volte quello degli operai

I dati Inps. Si parla di una retribuzione di 148.180 euro contro i 20.229 euro Dopo il Covid, balzo degli stipendi, ma nel 2021 si è ancora sotto rispetto al 2019.

L’anno più buio del Covid, il 2020, è alle spalle. La risalita verso i livelli pre-pandemici è però ancora complessa: le retribuzioni restano in sofferenza e la forbice sociale rischia di allargarsi, specie se di fronte s’intravedono i lampi di una nuova tempesta economica. È quanto si coglie scavando nei nuovi dati dell’Inps dedicati ai lavoratori dipendenti, e in particolare alle retribuzioni medie: nel 2021 in Bergamasca c’è stato sì un deciso rimbalzo rispetto al 2020 (+6,71%), ma si è ancora leggermente al di sotto di quello che era l’andamento del 2019 (-0,60%). Perché? Perché nel 2021 si è ancora lavorato meno – cioè il lavoro è stato spesso più «intermittente» – che nel 2019.

Gli occupati

Il cruscotto dell’Inps descrive appunto un quadro composito e complesso. Nel 2021 in Bergamasca sono state 367.441 le persone che hanno lavorato almeno un giorno, con inquadramento da «dipendenti»: in questo caso il trend descrive una ripresa importante, con un +3,10% sul 2020 (quando avevano lavorato 357.392 dipendenti) e anche un +1,80% sul 2019 (360.947 dipendenti). Sembra essere però lievemente cambiata la «morfologia» dell’occupazione: l’incremento di occupati è maggiore per quanto riguarda i dipendenti inquadrati come operai (+4,37% sul 2020 e +2,08% sul 2019) e impiegati (+1,78% sul 2020 e +2,21% sul 2019), mentre risultano in calo i quadri (-0,74% rispetto al 2020 e -0,86% rispetto al 2019) e infine con un andamento altalenante i dirigenti (-2,61% rispetto al 2020, ma +0,99% rispetto al 2019). Sembra essersi verificato uno «scivolamento»: il numero complessivo dei lavoratori è aumentato, ma un «pezzettino» della platea dei quadri è – per scelta o per forza maggiore – sceso di un gradino nelle scale gerarchiche.

Ma quanto guadagnano i lavoratori dipendenti bergamaschi? Complessivamente nel 2021 la retribuzione media dei dipendenti è stata di 24.388 euro (tutte le cifre sono lorde), con una risalita del 6,71% rispetto al 2020 (nell’anno dell’esplosione del Covid, le retribuzioni medie si assestavano a 22.855 euro: quindi c’è stato un recupero di 1.533 euro), ma restano ancora dello 0,60% inferiori al 2019 (quando erano a 24.534, dunque «mancano» 146 euro)

Le retribuzioni

Ma quanto guadagnano i lavoratori dipendenti bergamaschi? Complessivamente nel 2021 la retribuzione media dei dipendenti è stata di 24.388 euro (tutte le cifre sono lorde), con una risalita del 6,71% rispetto al 2020 (nell’anno dell’esplosione del Covid, le retribuzioni medie si assestavano a 22.855 euro: quindi c’è stato un recupero di 1.533 euro), ma restano ancora dello 0,60% inferiori al 2019 (quando erano a 24.534, dunque «mancano» 146 euro). Se si analizzano i singoli inquadramenti professionali emergono delle oscillazioni: operai e impiegati presentano ancora delle retribuzioni medie inferiori al pre-Covid, i quadri e i dirigenti le hanno invece leggermente incrementate. Le variazioni sono nell’ordine dello «zero virgola», ma è comunque il segnale di una forbice che si è lievemente allargata. Le retribuzioni medie degli operai bergamaschi nel 2021 ammontavano a 20.229 euro, dello 0,75% al di sotto dei 20.380 euro del 2019; gli impiegati nel 2021 hanno guadagnato in media 26.531 euro, lo 0,46% in meno dei 26.652 euro del 2019. I quadri hanno invece guadagnato 68.029 euro, in risalita dello 0,97% rispetto ai 67.377 euro del 2019; la retribuzione media dei dirigenti s’è attestata a 148.180 euro nel 2021, +0,14% rispetto ai 147.974 euro del 2019. Gli operai, pur rimanendo a livelli inferiori al pre-Covid, sono la categoria le cui retribuzioni sono più cresciute tra 2020 e 2021 (+8,84%): segno che nel 2020, viceversa, gli operai erano stati particolarmente colpiti dai riflessi economici dell’emergenza sanitaria, in primis per chiusure e cassa integrazione.

Gli operai, pur rimanendo a livelli inferiori al pre-Covid, sono la categoria le cui retribuzioni sono più cresciute tra 2020 e 2021 (+8,84%): segno che nel 2020, viceversa, gli operai erano stati particolarmente colpiti dai riflessi economici dell’emergenza sanitaria, in primis per chiusure e cassa integrazione

Lavoro «intermittente»

A tenere le retribuzioni ancora al di sotto dell’asticella del 2019 – gli ultimi dati dell’Inps sono appunto riferiti al 2021, l’analisi non è in tempo reale – è un fattore: lo scorso anno le giornate lavorative, cioè le giornate che in media ciascun dipendente ha lavorato, sono state ancora inferiori alla media del pre-Covid. I dipendenti bergamaschi hanno lavorato in media 256 giorni (il dato è arrotondato) nel 2021: da un lato c’è un rimbalzo del 5,79% rispetto alle 242 del 2020, dall’altro lato resiste una flessione del 2,66% rispetto alle 263 del 2019. Meno sono le giornate lavorative, più bassa è la retribuzione media; tuttavia la retribuzione media della singola giornata è cresciuta (+2%), ma non abbastanza da compensare – in termini di retribuzione finale – la perdurante flessione delle giornate lavorative. Anche in questo caso, gli operai sono i più penalizzati: nel 2021 hanno lavorato il 3,5% in meno del 2019, mentre i dirigenti sono esattamente in linea pre-Covid.

il 2021 è stato ancora un anno condizionato dalla pandemia, e non è bastato per uscire da quella crisi; in più, la disuguaglianza è lievemente aumentata. Ma è anche un dato di lungo periodo, questa forbice: se si guarda alle retribuzioni, quelle dei dirigenti (148.180 euro l’anno) sono oltre sette volte quelle degli operai (20.229 euro l’anno)

Le forbici

La sintesi è appunto chiara: il 2021 è stato ancora un anno condizionato dalla pandemia, e non è bastato per uscire da quella crisi; in più, la disuguaglianza è lievemente aumentata. Ma è anche un dato di lungo periodo, questa forbice: se si guarda alle retribuzioni, quelle dei dirigenti (148.180 euro l’anno) sono oltre sette volte quelle degli operai (20.229 euro l’anno). A livello nazionale la divaricazione è però ancora maggiore: in media un dirigente italiano nel 2021 ha guadagnato 145.533 euro, nove volte i 16.180 euro annui degli operai. La retribuzione media in Bergamasca (24.388 euro annui) è dell’11,52% superiore alla media nazionale (21.868 euro).

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