La bergamasca Revolv Space pronta al battesimo dell’orbita con Space X

L’ESORDIO. I pannelli solari della realtà che vede tra i fondatori Oggionni, cresciuto a Redona, fanno parte della missione Transpotter 13 di Space X.

La start up Revolv Space è pronta per il battesimo dell’orbita. Da domani si apre infatti la finestra per il lancio della missione Transporter 13 di SpaceX, che porterà nello spazio anche i pannelli solari e gli attuatori della giovane realtà innovativa con una sede a Torino ed una nei Paesi Bassi.

La storia di Revlon Space

Revolv Space nasce dall’idea di due italiani, il bergamasco Filippo Oggionni cresciuto a Redona, Marco Sala di Rovigo e due polacchi, Aleksander Fiuk e Michał Grendysz. L’obiettivo, nel lungo periodo, lo spiega Oggionni, responsabile commerciale del progetto: «Ci proponiamo di fornire energia nello spazio a tutto tondo». La previsione, infatti, è che il fabbisogno di energia per le attività spaziali sarà sempre maggiore, come sottolinea il giovane start upper: «Noi adesso forniamo componenti per i satelliti, ma quando si parla di stazione spaziale orbitante o basi lunari o, più in generale di sostenere la vita nello spazio, i requisiti energetici cambiano e quello che ci proponiamo è di poter costruire un’infrastruttura di trasmissione dell’energia che supporti questa espansione».

In campo anche il progetto «Sara»

Prima di prepararsi a questo, però, il team di Revolv Space, composto da 19 persone di 10 differenti nazionalità, sta lavorando a «Sara», acronimo di Solar Array Drive Assembly, che è nei fatti un attuatore per pannelli solari, una tecnologia applicata su satellite che permette ai pannelli solari che danno energia al satellite di seguire la luce solare esattamente come i petali di un girasole, ottimizzando la carica energetica. La startup studia il progetto «Sara» dal 2022, anno della sua fondazione ed ora, dopo numerosi test di laboratorio potrà finalmente testarla in orbita.

«La data ufficiale del lancio è il primo marzo, anche se poi dovrà essere comunicata la finestra effettiva - spiega Oggionni, che aggiunge -: lanceremo due satelliti di nostri clienti per i quali abbiamo progettato i pannelli solari realizzati in collaborazione con un nostro partner e il test in orbita del nostro attuatore. Quella è proprio la nostra missione che sarà ospitata all’interno di un terzo satellite».

Pur avendo ispirazione orobica, Revolv Space nasce ufficialmente nella città olandese di Delft e in poco tempo ottiene un finanziamento da mezzo milione di euro, quindi viene selezionata per due importanti programmi di accelerazione, uno dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea, a Noordwijk, nei Paesi Bassi, ed uno nel Takeoff Accelerator di Torino, dove la start up apre una sede italiana. Nel maggio dello scorso anno, ha chiuso un nuovo round di finanziamento guidato da Primo Space e Takeoff per 2,6 milioni di euro.

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