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Martedì 11 Marzo 2025
Isee senza Btp, la beffa: modelli da rifare
L’INGHIPPO. L’esclusione dei titoli di Stato, prevista dalla legge di bilancio, effettiva da aprile. L’Inps stima che il 40% delle dichiarazioni già presentate potrebbe essere ricalcolata. I sindacati: «Rischio caos con la campagna per i 730».
Una novità e un’incognita. Nei giorni scorsi, il ministero del Lavoro e l’Inps hanno comunicato che da aprile, con l’approvazione del nuovo modello della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), sarà possibile escludere dai calcoli dell’Isee i Btp, i titoli di stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale, fino a un massimo di 50mila euro.
Il problema dei titoli di Stato
L’esclusione era stata stabilita dall’ultima legge di bilancio, ma solo tra un mesetto sarà effettiva. E qui s’innesca l’incognita: molti degli Isee fin qui elaborati, considerando soprattutto che il 28 febbraio cadeva già la scadenza dell’aggiornamento per chi percepisce l’assegno unico, potrebbero avere dei valori aggiornati (al ribasso, quindi con la possibilità di percepire prestazioni sociali più «generose») alla luce dell’esclusione dei titoli di Stato. L’Inps stima che il 40% delle dichiarazioni già presentate potrebbe essere ricalcolata. E così scatterebbe una corsa alla ricompilazione dell’Isee, però con nuovi costi per le famiglie, anche se a livello nazionale si starebbe cercando di reperire delle risorse per garantire la gratuità del ricalcolo.
Molti degli Isee fin qui elaborati, considerando soprattutto che il 28 febbraio cadeva già la scadenza dell’aggiornamento per chi percepisce l’assegno unico, potrebbero avere dei valori aggiornati (al ribasso, quindi con la possibilità di percepire prestazioni sociali più «generose») alla luce dell’esclusione dei titoli di Stato
«Il ministero ha confermato che la dichiarazione Isee già presentata resta valida fino al 31 dicembre, a meno che venga sostituita da una nuova dichiarazione a partire da aprile: è un fatto positivo perché riduce la corsa ai Caf proprio nel momento in cui stanno per partire le code per i 730 – spiega Orazio Amboni, del Dipartimento Welfare della Cgil Bergamo –. Ma c’è il rovescio della medaglia: chi ha chiesto l’Isee per l’accesso agevolato ad una prestazione sociale o socio-sanitaria, se la quota di titoli di Stato posseduta ha un certo rilievo, grazie a una nuova dichiarazione può modificare l’importo Isee e di conseguenza accedere ad una tariffa inferiore per la prestazione sociale o socio-sanitaria. In realtà le ricadute sul nuovo Isee non saranno elevatissime perché, già oggi, nel calcolo va considerato solo il 20% del valore dei titoli posseduti, per di più diviso per i parametri della composizione del nucleo familiare».
Ma «è probabile che una certa richiesta di nuove Dsu ci sia comunque», rileva Amboni, evidenziando l’inghippo: «Sarebbe stato forse più prudente prevedere un periodo di transizione meno ristretto anche perché vanno modificate e adeguate la modulistica e i programmi informatici. Per chi prevede comunque un significativo abbassamento dell’Isee del proprio nucleo familiare è consigliabile concordare per tempo, ma non prima di aprile, l’appuntamento col Caf proprio per non confluire nell’affollamento delle dichiarazioni dei redditi». Si rischia l’ingolfamento, viste le altre scadenze fiscali del periodo: «Fino ad aprile dovremo aspettare che l’Inps dirami le nuove istruzioni, quindi procederemo a calcolare l’Isee secondo le regole consuete: solo dopo l’arrivo delle indicazioni dell’Inps potremmo applicare il nuovo metodo – conferma Candida Sonzogni, della segreteria provinciale della Cisl –, ma stiamo già anticipando ai cittadini che dovranno tornare per il ricalcolo. È una situazione che non favorisce nessuno, né gli utenti né i Caf che hanno già le agende che si stanno riempiendo per via dell’imminente inizio della campagna dei 730. Col ricalcolo potremo avere nuclei familiari in cui l’Isee può cambiare di 4-6mila euro, determinando importi ben diversi per l’assegno unico o per i bonus sociali per l’energia, anche alla luce del nuovo decreto appena varato dal governo per le bollette». Solo nelle prossime settimane, in realtà, sarà davvero chiara la situazione: «Manca ancora la chiarezza su alcuni passaggi – commenta Catia Ravasio, responsabile dei Caf Uil Bergamo -, al momento non c’è una linea unica nell’interpretazione dei documenti. Ci aspettiamo comunque un buon numero di rielaborazioni degli Isee, perché le nuove regole possono cambiare la situazione di molte famiglie».
Il ricalcolo si sovrappone con il periodo dei 730: dal 18 marzo inizierà la campagna fiscale
Ma il cittadino dovrà pagare il ricalcolo? «Stiamo aspettando indicazioni in merito – spiega Simone Caccia, responsabile dei Caf delle Acli bergamasche –. A oggi le alternative sono due: o il cittadino richiederà una nuova dichiarazione ricalcolata con le nuove regole oppure l’Inps potrebbe utilizzare dei meccanismi di ricalcolo automatici, senza la necessità di recarsi al Caf. Potrebbe essere una questione di giorni, attendiamo i regolamenti dell’Inps. Certo la questione si sovrappone con il periodo dei 730: dal 18 marzo inizieremo la campagna fiscale, cercheremo di mettere in campo tutto il possibile per sostenere l’utente e affrontare l’eventuale aumento dei carichi di lavoro».
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